Credo sia inaccettabile che il segretario generale della Cgil del Trentino, Ruggero Purin, durante il suo intervento al direttivo della Filcams Cgil del 01.10.07 a sostegno dell’accordo del 23 luglio fra i sindacati e il governo, affermi che gli scioperi generali delle lavoratrici e dei lavoratori degli ultimi anni non sono serviti a nulla. In un momento di forte crisi sociale e di partecipazione democratica questa affermazione sembra voler scoraggiare ulteriormente chi tenta di alzare la testa per rivendicare i propri diritti.
Caro Purin, all’ultimo direttivo Filcams mi hai detto che se non mi va bene stare in Cgil a queste regole posso anche andarmene, ma io mi chiedo se i lavoratori e le lavoratrici non preferirebbero che ad andarsene siano i funzionari burocrati che non rispettato il mandato congressuale. Ricordo che l’articolo 2 del nostro Statuto afferma che “La Cgil considera decisivo, per la crescita di qualsiasi società democratica, il pieno rispetto del principio della libertà sindacale e del pluralismo che ne consegue. Ciò comporta il rifiuto, in via di principio, di qualsiasi monopolio dell’azione sindacale, nonché la verifica del mandato di rappresentanza conferito dalle lavoratrici e dai lavoratori”. Credo che il metodo con il quale si stanno svolgendo le assemblee delle lavoratrici/lavoratori e delle pensionate/pensionati, nelle quali i direttivi nazionali dei sindacati confederali hanno deciso di presentare in modo positivo l’accordo senza prevedere una rappresentanza di chi sostiene il NO, nonché il negare ai delegati autoconvocati per il NO l’utilizzo di una sala in Cgil per la conferenza stampa, sia fortemente lesivo del diritto al dissenso sancito dal nostro statuto.
Il congresso delle lavoratrici e dei lavoratori della Cgil del 2006 in Trentino ha dato chiari mandati: abolizione della legge 30, lotta alla precarietà, abolizione dello scalone Maroni, no TAV del Brennero. E il nostro sindacato cosa sta facendo? La legge 30 è confermata in toto nell’accordo del 23 luglio e in più ci sarà la possibilità di prorogare oltre i 36 mesi (..cioè a vita) i contratti a tempo determinato, lo scalone Maroni, sostituito dallo scalino Damiano, non è stato eliminato ma anzi dal 2013 andremo tutti in pensione a 62 anni (neanche Berlusconi aveva osato tanto!) e per quanto riguarda la no TAV del Brennero che cosa sta facendo il nostro sindacato? Si, c’è stato un dibattito a Bolzano, nel quale però la stramaggioranza dei relatori erano per il Si al tunnel! Per quanto riguarda poi la lotta al precariato, mi chiedo come sia possibile che quest’anno al CAAF Cgil del Trentino siano stati assunti in maggioranza lavoratori interinali! Forse anche in Cgil, come in azienda, la riduzione dei costi del personale prevale sul diritto dei giovani ad un lavoro stabile?
Per quanto riguarda le dichiarazioni di Purin a mezzo stampa in merito al rinnovo del contratto del commercio (riporto: «La discussione sugli orari non condizioni le trattative provinciali. Sì allo spalmare le aperture, ma non spostiamo gli equilibri del confronto sugli orari, soprattutto in questo periodo dove più che in altri momenti potrebberoesserci le condizioni per chiudere la trattativa»), ricordo che i lavoratori e le lavoratrici della Filcams del Trentino non sono disposti ad effettuare più domeniche lavorative di quelle già previste, anzi, vorremmo che le domeniche lavorative venissero abolite. Ricordo che in molti negozi, vedi la Coop Alto Garda dove io lavoro e dove sono impiegate in maggioranza donne, in nome delle aperture domenicali ai dipendenti è stato più volte negato il diritto al riposo settimanale!
Ricordiamoci che come dirigenti sindacali dobbiamo difendere gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori, e non quelli di un presunto governo amico!
Nicoletta Soini
Caro Purin, all’ultimo direttivo Filcams mi hai detto che se non mi va bene stare in Cgil a queste regole posso anche andarmene, ma io mi chiedo se i lavoratori e le lavoratrici non preferirebbero che ad andarsene siano i funzionari burocrati che non rispettato il mandato congressuale. Ricordo che l’articolo 2 del nostro Statuto afferma che “La Cgil considera decisivo, per la crescita di qualsiasi società democratica, il pieno rispetto del principio della libertà sindacale e del pluralismo che ne consegue. Ciò comporta il rifiuto, in via di principio, di qualsiasi monopolio dell’azione sindacale, nonché la verifica del mandato di rappresentanza conferito dalle lavoratrici e dai lavoratori”. Credo che il metodo con il quale si stanno svolgendo le assemblee delle lavoratrici/lavoratori e delle pensionate/pensionati, nelle quali i direttivi nazionali dei sindacati confederali hanno deciso di presentare in modo positivo l’accordo senza prevedere una rappresentanza di chi sostiene il NO, nonché il negare ai delegati autoconvocati per il NO l’utilizzo di una sala in Cgil per la conferenza stampa, sia fortemente lesivo del diritto al dissenso sancito dal nostro statuto.
Il congresso delle lavoratrici e dei lavoratori della Cgil del 2006 in Trentino ha dato chiari mandati: abolizione della legge 30, lotta alla precarietà, abolizione dello scalone Maroni, no TAV del Brennero. E il nostro sindacato cosa sta facendo? La legge 30 è confermata in toto nell’accordo del 23 luglio e in più ci sarà la possibilità di prorogare oltre i 36 mesi (..cioè a vita) i contratti a tempo determinato, lo scalone Maroni, sostituito dallo scalino Damiano, non è stato eliminato ma anzi dal 2013 andremo tutti in pensione a 62 anni (neanche Berlusconi aveva osato tanto!) e per quanto riguarda la no TAV del Brennero che cosa sta facendo il nostro sindacato? Si, c’è stato un dibattito a Bolzano, nel quale però la stramaggioranza dei relatori erano per il Si al tunnel! Per quanto riguarda poi la lotta al precariato, mi chiedo come sia possibile che quest’anno al CAAF Cgil del Trentino siano stati assunti in maggioranza lavoratori interinali! Forse anche in Cgil, come in azienda, la riduzione dei costi del personale prevale sul diritto dei giovani ad un lavoro stabile?
Per quanto riguarda le dichiarazioni di Purin a mezzo stampa in merito al rinnovo del contratto del commercio (riporto: «La discussione sugli orari non condizioni le trattative provinciali. Sì allo spalmare le aperture, ma non spostiamo gli equilibri del confronto sugli orari, soprattutto in questo periodo dove più che in altri momenti potrebberoesserci le condizioni per chiudere la trattativa»), ricordo che i lavoratori e le lavoratrici della Filcams del Trentino non sono disposti ad effettuare più domeniche lavorative di quelle già previste, anzi, vorremmo che le domeniche lavorative venissero abolite. Ricordo che in molti negozi, vedi la Coop Alto Garda dove io lavoro e dove sono impiegate in maggioranza donne, in nome delle aperture domenicali ai dipendenti è stato più volte negato il diritto al riposo settimanale!
Ricordiamoci che come dirigenti sindacali dobbiamo difendere gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori, e non quelli di un presunto governo amico!
Nicoletta Soini
Riva del garda 7 ottobre 2007
1 commento:
nessun sunto poteva essere più chiaro di così.......voterò NO con tanta passione sì passione per come è ridotto il sindacato. Lavoratore umiliato dal mio sindacato
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