Una prima considerazione concerne la spesa procapite della famiglie trentine. Sia il calo della percentuali di spesa alimentare che quella relativa alla casa sono segnali inequivocabili che la crisi della quarta settimana non è stata superata ma si è aggravata. Infatti questi dati di spesa avvengono rispetto ad un salario che è rimasto invariato nella sua dimensione monetaria ma ridotto, a causa del fiscal drag, nella sua capacità di acquisto.
Una crisi che abbiamo denunciato da tempo e che ora viene alla ribalta anche da parte del governatore della Banca d'Italia Draghi.
Preme rilevare che questa caduta dei salari si protrae da oltre 10 anni, mentre i profitti e le rendite sono cresciute e continuano a crescere a dismisura. Si è assistito ad una redistribuzione della ricchezza dai salari ai profitti. Nonostante questo il padronato non intende rinnovare i contratti nazionali sostenendo che le richieste economiche sono troppo elevate.
Una posizione inaccettabile e che costringere i lavoratori a scioperare per il rispetto degli accordi e per il diritto ad un salario dignitoso.
Quindi il settore del commercio soffre soprattutto di questo impoverimento della capacità di spendere dei lavoratori e delle famiglie. Di conseguenza non servono aperture domenicali incondizionate o il fregiarsi di città turistica per attrarre i visitatori o aumentare la capacità di spesa delle famiglie.
Forse sarebbe opportuno rinnovare i contratti nazionali e restituire ai lavoratori il drenaggio fiscale e quindi aumentare il reddito spendibile.
Una seconda considerazione è la situazione, a mio avviso paradossale, riguarda che il Millenium sia diventato, oltre che centro commerciale, anche polo di aggregazione. Questo significa che la città investe poco in strutture di aggregazione, che quello che manca sono i servizi, le iniziative culturale, un sistema di trasporto efficiente e funzionale, ecc. Serve cioè spostare l'attenzione dalle aperture domenicali alla tipologia dei servizi offerti alla popolazione senza escludere che la domenica diventi non un momento di esasperato consumismo ma una giornata di riposo, di svago e di socialità.
E' grave che questa socialità venga ridotta alla presenza dei parcheggi o di qualche bar aperto che oggi viene offerta dai centri commerciali.
Quindi rinnovare i contratti e ridurre la tassazione sulle retribuzioni sono le questioni vere da risolvere e quindi abbiamo una prima occasione con il contratto provinciale del commercio e del turismo.
Ezio Casagranda - Filcams Cgil del Trentino
Trento, 31 ottobre 2007