martedì 16 ottobre 2007

Finanziaria: regalo a Berlusconi


Il Decreto legge 1 ottobre 2007, n.159 collegato alla finanziaria recita:
All'articolo 2 -bis , comma 5, del decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, come modificato dall'articolo 19, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, le parole: «entro l'anno 2008» sono sostituite dalle seguenti: «entro l'anno 2012 ”.
A occhio e croce chi riesce a superare i "decreti", le "conversioni"”, le successive "modificazioni" e a mettere in ordine le date, capisce che una certa cosa, che doveva avvenire "entro l'anno 2008", avverrà adesso "entro l'anno 2012". In sintesi slitta di 4 anni il passaggio della Terza Rete della Rai e della Rete Quattro di Mediaset sul satellitare.
Adesso tutto è chiaro. Il governo di centro sinistra, alla chetichella, sta regalando a Berlusconi altri quattro anni di sontuosa pubblicità, per svariate centinaia di milioni di euro. Una scelta in contrasto con il programma e eludendo le sentenze della Corte Costituzionale.
Nessun giornale, nessuna tv sembra essersi accorta della nube fumogena che è stata inserita nel decreto. Forse distratti, forse complici, forse entrambe le cose, a turno. E poi ci vengono a dire che, se cade il governo Prodi, c'è il rischio che venga Berlusconi. E, nel frattempo, loro si mettono d'accordo con Berlusconi alle nostre spalle.
Un trucco molto simile a quello della precedente finanziaria, quando, sempre alla chetichella, qualcuno introdusse un comma che avrebbe eliminato i reati di corruzione nel pubblico impiego. E’ troppo chiedere che i parlamentari della sinistra, come allora, blocchino questo “insulto governativo alla morale” facendo scoppiare lo scandalo in parlamento e nel paese.
E poi dobbiamo leggere i soloni del giornalismo italiano che parlano di "barbarie" quando Santoro si permette di trattare da malfattori coloro che fanno le malefatte.
Sveglia compagni! Il 20 si scenda in piazza non solo per il welfare, ma anche per dire che è ora di finirla con i trucchi.

Ezio Casagranda - Filcams Cgil del Trentino

Trento, 16 ottobre 2007

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