venerdì 12 ottobre 2007

ROSSO: birmano o cardinale?

Dopo un accorato appello di tutta la società civile democratica birmana al pontefice dove si chiedeva una Sua pubblica parola, o anche un Suo gesto di incoraggiamento...le attese sono state esaudite in una domenica di fine settembre.

Il papa sedici volte Benedetto, ha esternato dalla finestra della sua dimora, tutta la sua più grande trepidazione

Il pontefice ha inoltre prudentemente raccomandato temperanza ai fedeli. Il pontefice ha ordinato ai suoi sacerdoti di non partecipare alle manifestazioni di piazza e alle attività politiche in atto in Birmania. Di conseguenza , come atto di generosa partecipazione , oggi nelle chiese cattoliche di Rangoon e' stato letto un bollettino in cui si invitano preti, sacerdoti e suore a non farsi coinvolgere nelle proteste, riconoscendo però ai fedeli la libertà di scegliere come comportarsi. Il bollettino contiene inoltre un appello a tutti i cattolici perché continuino a pregare e a offrire messe per il bene del paese. Il Papa, che se ne intende di ricchezze, ne ha condannato "l'uso iniquo da parte di chi
le adopera per un lusso sfrenato ed egoistico, pensando solamente a soddisfare se stesso, senza curarsi affatto del mendicante che sta alla sua porta". Coerentemente, dal momento che alla sua porta sostano folle acclamanti e sazie di cibo da tutte le parti del mondo, genti che chiedono

amore e certo non la carità sul piazzale di San Pietro, il pontefice dopo l'esternazione pacifica e non violenta, si è serenamente ritirato a consumare il pasto domenicale.

Ieri a Milano sono sfilati in corteo dicono mille persone, comprese una decina di monaci tibetani : tutti con qualcosa di rosso, che richiama i fuochi autunnali, il rosso della vendemmia, le sagre delle castagne arrostite al fuoco.

A dire il vero già nella primavera del 2006 il papa aveva lanciato la nuova politica del color rosso porpora con la Cina, il cui emblema fu il neocardinale Zen, vescovo di Hong Kong. Zen dichiarò con solennità: “Il colore rosso che io vesto significa la prontezza di un cardinale a versare il proprio sangue. Ma non è il mio sangue che è stato sinora versato: è il sangue e le lacrime dei numerosi eroi senza nome della Chiesa ufficiale e sotterranea che in Cina hanno sofferto per essere fedeli alla Chiesa”.

Ognuno aiuta come può il movimento rosso.

Niente paura, non c'è traccia di sangue.

Niente paura, di comunisti nemmeno l'ombra e nemmeno di diavoli e d'inferno.

Chissà questi ultimi, i comunisti, i diavoli che nuova politica vestiranno nella stagione autunno-inverno 2007-2008.

Doriana Goracci
Volentieri pubblichiamo questo intervento sul nostro Blog su un tema così impostante

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