Centomila euro a testa: questa è la richiesta fatta da Ernesto De Napoli, avvocato dello Stato, al processo contro 25 persone accusate di devastazione e saccheggio per aver danneggiato l’immagine di Genova con gli atti “violenti” durante la manifestazione del luglio 2001 contro il G8.
Siamo al paradosso ai dei giovani che hanno manifestato contro la protervia dei potenti del mondo e contro l’arroganza di quanti hanno interdetto, con la “zona rossa” la possibilità a centinaia di migliaia di cittadini di esprimere il loro dissenso su quanto questo vertice andava decidendo vengono chiesti i "danni di immagine".
“Voi 8 e noi 6,000.000.000” era lo slogan della grande manifestazione che ha portato a Genova oltre 300.000 persone.
Ora che lo Stato chieda i danni di immagine è ridicolo e grottesco in quanto il vero danno di immagine è stato fatto da quanti (Polizia) hanno trasformato un dormitorio in una “macelleria”; da quanti hanno deliberatamente attaccato un corteo pacifico e autorizzato inseguendo e pestatando centinaia di manifestanti per non parlare dei ruolo dei “Black bloc” venuti dall’estero, “tollerati dalle forse di polizia”, per compiere azioni di vandalismo; da quanti hanno maltrattato persone fermate e detenute in una caserma e che hanno ucciso un ragazzo “armato” di un estintore a quattro metri di distanza da una camionetta.
Per questo concordo con quanti sostengono che i fatti di Genova vanno “giudicati per quello che sono, con tutti i distinguo del caso, perché un conto è reagire a una carica ingiusta e ingiustificata, lanciando qualche sasso, un conto è organizzarsi, come ha fatto il 'blocco nero', per distruggere bancomat, vetrine e incendiare automobili. Per gli uni e per gli altri, c'è un giudizio da articolare e un codice penale da applicare, senza mai dimenticare il contesto. Ma non si possono 'giustificare' le violenze e gli abusi degli agenti come risposta a questi episodi. Gli agenti non devono rispondere a niente e nessuno, se non alla legge e alla Costituzione. Se salta questo principio, saltano le garanzie democratiche.”
Siamo al paradosso ai dei giovani che hanno manifestato contro la protervia dei potenti del mondo e contro l’arroganza di quanti hanno interdetto, con la “zona rossa” la possibilità a centinaia di migliaia di cittadini di esprimere il loro dissenso su quanto questo vertice andava decidendo vengono chiesti i "danni di immagine".
“Voi 8 e noi 6,000.000.000” era lo slogan della grande manifestazione che ha portato a Genova oltre 300.000 persone.
Ora che lo Stato chieda i danni di immagine è ridicolo e grottesco in quanto il vero danno di immagine è stato fatto da quanti (Polizia) hanno trasformato un dormitorio in una “macelleria”; da quanti hanno deliberatamente attaccato un corteo pacifico e autorizzato inseguendo e pestatando centinaia di manifestanti per non parlare dei ruolo dei “Black bloc” venuti dall’estero, “tollerati dalle forse di polizia”, per compiere azioni di vandalismo; da quanti hanno maltrattato persone fermate e detenute in una caserma e che hanno ucciso un ragazzo “armato” di un estintore a quattro metri di distanza da una camionetta.
Per questo concordo con quanti sostengono che i fatti di Genova vanno “giudicati per quello che sono, con tutti i distinguo del caso, perché un conto è reagire a una carica ingiusta e ingiustificata, lanciando qualche sasso, un conto è organizzarsi, come ha fatto il 'blocco nero', per distruggere bancomat, vetrine e incendiare automobili. Per gli uni e per gli altri, c'è un giudizio da articolare e un codice penale da applicare, senza mai dimenticare il contesto. Ma non si possono 'giustificare' le violenze e gli abusi degli agenti come risposta a questi episodi. Gli agenti non devono rispondere a niente e nessuno, se non alla legge e alla Costituzione. Se salta questo principio, saltano le garanzie democratiche.”
Per sostenere il diritto a manifestare, per contrastare questa deriva pericolosa noi saremo il 17 novembre a manifestare a Genova per dire NO a quanti con questo processo stanno creando dei capri espiatori nel tentativo di coprire la cruda realtà dei fatti.
Ezio Casagranda
Trento, 29 ottobre 2007
1 commento:
Inquieta che la Camera abbia bocciato l'istituzione di una commissione parlamentare sui fatti di Genova 2001 con i voti dell'IdV e dell'Udeur. Forse è il caso di cestinare una volta per tutte il "programma dell'unione" visto che quanto è stato scritto non è stato minimamente mantenuto...come mi pento di aver dato loro il mio voto!
Nicoletta
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