martedì 25 settembre 2007

La precarietà non è un oprtional

Leggo sulla stampa locale la cronaca del Direttivo provinciale della categoria dei meccanici Cisl e sono stato colpito da due contraddizioni che dimostrano come, spesso, l’analisi rischia di essere superficiale e di convenienza:
La prima dice che il giudizio sull'accordo del 23 luglio è sostanzialmente positivo perché darebbe risposte ai turnisti; la seconda riguarda il dato, giudicato negativo, che il 40% delle assunzioni, in Trentino, avvengono con contratto interinale. Io aggiungo che ormai le assunzioni con contratti atipici sfiora l’80% delle nuove assunzioni.
Ora, con quale coerenza si può giudicare positivo un accordo che sui contratti a termine ed interinali stabilisce, in netto contrasto con la sentenza della Corte UE (Unione Europea) sulla direttiva 1999/70/CE, che la durata dei rapporti di lavoro interinali possono essere perpetui ed i contratti a termine, prorogati all’infinito con il beneplacito dei sindacati? Misteri del sindacalese.
Ma cosa dice la sentenza della Corte UE sulla direttiva CE. Questa sentenza dice che”… nell’ ipotesi che un lavoratore abbia due e più contratti a termine successivi con lo stesso datore di lavoro per la stessa attività trova applicazione la conversione del rapporto a tempo indeterminato..” In sostanza che i contratti a termini reiterati devono considerarsi a tempo indeterminato e quindi una sentenza che dava un grande contributo alla lotta contro la precarietà.
Ora, l’accordo di luglio fa piazza pulita di questa sentenza e riporta nuovamente i contratti a termine ed interinali nel baratro della precarietà a vita.
Forse, come dice la Fim qualche lavoratore turnista e qualche pensionato trarrà qualche beneficio da questo accordo, ma coerenza vorrebbe che si dicesse che questi benefici, come con l’accordo del 1995, viene fatto pagare duramente ai giovani (che a parole si vorrebbe tutelare) i quali dovranno sottostare al ricatto (quasi permanente) dei padroni i quali con sempre più baldanza, (spesso nel silenzio della sinistra) pretendono che i giovani lavorino per un tozzo di pane, senza diritti e senza dignità.
Vota No per difendere i tuoi diritti e quelli dei giovani.

Ezio Casagranda - Filcams Cgil del Trentino
Trento, 25 settembre 2007

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