Con un comunicato pieno di falsità, la Confcommercio ha rotto ieri pomeriggio, a Roma, la trattativa per il rinnovo del CCNL del Terziario, della Distribuzione e dei Servizi, scaduto il 31 dicembre 2006 e che interessa quasi 2 milioni di lavoratori.
Nella riunione del 13 settembre, dopo una decina di incontri in sede di Commissione Ristretta, Confcommercio ha affermato che la nostra piattaforma era troppo onerosa e che prevedeva un incremento del costo del lavoro del 9% e che senza “concrete contropartite” il negoziato non poteva andare avanti, che non era praticabile “una linea di confronto tradizionale” e che si rendeva necessario un incremento di produttività e un diverso concetto di flessibilità organizzativa.
Le Segreterie Nazionali, nel contestare queste affermazioni, hanno precisato che non esiste un rinnovo contrattuale a “costo zero” e hanno chiesto a Confcommercio di chiarire cosa intendessero per produttività, flessibilità e costi. Stiamo però ancora aspettando una risposta.
Nell’incontro di ieri Confcommercio, così come si era impegnata a fare, avrebbe dovuto illustrarci, punto per punto, i “costi economici”e illustrarci le loro idee in materia di produttività, flessibilità, ma, con un voltafaccia dell’ultima ora, contravvenendo ad ogni regola di trattativa e venendo meno anche ad un etica dei rapporti sindacali “si è data alla fuga”, mandando all’incontro una propria “delegazione tecnica” che si è limitata a leggere il comunicato poi dato alla stampa.
Prendiamo atto che Confcommercio ha paura del confronto di merito sui problemi, semplicemente perché non ha argomenti seri e quindi accusa le Organizzazioni Sindacali di “rigidità” e di “mancanza di flessibilità” che invece è tutta interna alla sua Delegazione Trattante.
Le segreterie nazionale di Filcams, Fisascat e Uiltucs, intendono dare una risposta adeguata ad un atteggiamento lesivo della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori del Terziario, della Distribuzione e dei Servizi per ottenere un rinnovo contrattuale che recuperi il potere d’acquisto delle retribuzioni e che crei le condizioni per un futuro meno incerto per le giovani generazioni, per le donne e per gli uomini del nostro Paese.
Per questi motivi le Segreterie Nazionali dichiarano una giornata nazionale di sciopero (intero turno di lavoro) quale risposta all’arroganza di Confcommercio per SABATO 17 novembre (per chi lavora su sei giorni) e VENERDI’ 16 NOVEMBRE (per chi lavora sui cinque giorni). Ulteriori iniziative e modalità, saranno definite nella riunione nazionale della delegazione trattante previsto per l’ 8 ottobre a Roma.
Roma, 26 settembre 2007
LE SEGRETERIE NAZIONALI
FILCAMS-CGIL FISASCAT-CISL UILTuCS-UIL
Nella riunione del 13 settembre, dopo una decina di incontri in sede di Commissione Ristretta, Confcommercio ha affermato che la nostra piattaforma era troppo onerosa e che prevedeva un incremento del costo del lavoro del 9% e che senza “concrete contropartite” il negoziato non poteva andare avanti, che non era praticabile “una linea di confronto tradizionale” e che si rendeva necessario un incremento di produttività e un diverso concetto di flessibilità organizzativa.
Le Segreterie Nazionali, nel contestare queste affermazioni, hanno precisato che non esiste un rinnovo contrattuale a “costo zero” e hanno chiesto a Confcommercio di chiarire cosa intendessero per produttività, flessibilità e costi. Stiamo però ancora aspettando una risposta.
Nell’incontro di ieri Confcommercio, così come si era impegnata a fare, avrebbe dovuto illustrarci, punto per punto, i “costi economici”e illustrarci le loro idee in materia di produttività, flessibilità, ma, con un voltafaccia dell’ultima ora, contravvenendo ad ogni regola di trattativa e venendo meno anche ad un etica dei rapporti sindacali “si è data alla fuga”, mandando all’incontro una propria “delegazione tecnica” che si è limitata a leggere il comunicato poi dato alla stampa.
Prendiamo atto che Confcommercio ha paura del confronto di merito sui problemi, semplicemente perché non ha argomenti seri e quindi accusa le Organizzazioni Sindacali di “rigidità” e di “mancanza di flessibilità” che invece è tutta interna alla sua Delegazione Trattante.
Le segreterie nazionale di Filcams, Fisascat e Uiltucs, intendono dare una risposta adeguata ad un atteggiamento lesivo della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori del Terziario, della Distribuzione e dei Servizi per ottenere un rinnovo contrattuale che recuperi il potere d’acquisto delle retribuzioni e che crei le condizioni per un futuro meno incerto per le giovani generazioni, per le donne e per gli uomini del nostro Paese.
Per questi motivi le Segreterie Nazionali dichiarano una giornata nazionale di sciopero (intero turno di lavoro) quale risposta all’arroganza di Confcommercio per SABATO 17 novembre (per chi lavora su sei giorni) e VENERDI’ 16 NOVEMBRE (per chi lavora sui cinque giorni). Ulteriori iniziative e modalità, saranno definite nella riunione nazionale della delegazione trattante previsto per l’ 8 ottobre a Roma.
Roma, 26 settembre 2007
LE SEGRETERIE NAZIONALI
FILCAMS-CGIL FISASCAT-CISL UILTuCS-UIL
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