domenica 20 gennaio 2008

Salari, Declino e Etica

I salari dei lavoratori italiani sono i più bassi d’Europa (dopo di noi solo il Portogallo) e i contratti si chiudono con aumenti irrisori e inferiori anche al tasso di inflazione Istat (notoriamente inferiore a quello dell’Eurispe). Al tavolo contrattuale dei meccanici i padroni ci dicono chiaramente cosa intendono per produttività: 32 ore di lavoro in più ogni anno (due sabati de 2 par). Il sindacato confederale è tutto preso dalla semantica mentre anche il governatore della Banca di Italia Draghi ci manda a dire che la pressione fiscale sul lavoro si può ridurre solo se cala la spesa ed aumenta la produttività, cioè per qualche euro in busta paga di dovrà lavare di più e pagare di più i servizi (sanità, la scuola ecc.)
La Camera ha applaudito più volte Mastella mentre attaccava la magistratura, che poi si è dimesso insieme al suo partito e pretendendo piena e incondizionato solidarietà dal Governo o altrimenti sarà crisi.
Il presidente di una regione Sicilia viene condannato a 5 anni di reclusione per favoreggiamento alla mafia e non succede nulla. Rimane in carica senza che nessuno batta ciglio. Anzi Casini canta vittoria perché non è stato condannato anche per associazione mafiosa.
Il vaticano convoca per oggi una grande manifestazione politica per ribadire che, in barba ai vari concordati, la religione cattolica è religione di stato e deve essere base per la nuova costituzione materiale del paese. Quello che non è passato in Europa si vuole imporre in Italia con il beneplacito della destra e del nascente Pd. (fatte le dovute eccezioni) Una manifestazione (non dichiarata) contro la laicità dello Stato e la partecipazione dei politici segna un nuovo degrado di una classe politica mossa solo da interessi particolari (i voti dei cattolici) e sempre più lontana dal sentire dei cittadini e dalla vita quotidiana (fatta di etica e di sostanza) della gente.
Questa è una realtà di un paese in declino sociale e morale, dove nell’indifferenza delle forze politiche e dei media, la lista dei omicidi sul lavoro si allunga (uno anche ieri a Rimini), un sempre maggior numero di famiglie non arriva a fine mese, le leggi sul lavoro (che questo Governo si era impegnato a cancellare) hanno reso una intera generazione precaria e ai giovani è stato cancellato il futuro e ogni mattina chi esce di casa per andare al lavoro non sa se arriverà vivo alla sera.
Per questa politica quello che sembra contare è solo il potere: il servizio alla nazione e al cittadino sono solo un effetto collaterale, se possibile da rimuovere.
Alla sinistra rivolgo un appello: questa logica che tutto possiamo subire in nome della governabilità sta distruggendo l’Italia, i lavoratori e quello che rimane della sinistra. Dite basta e uscite da questa maggioranza “vaticanista, mastelliana e a direzione Fiat” prima che sia troppo tardi per voi ma soprattutto per noi lavoratori e semplici cittadini che viviamo del nostro lavoro. La fiducia non è illimitata.
Ezio Casagranda - Filcams Cgil del Trentino
Trento, 20 gennaio 2008

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La Costituzione della Repubblica Italiana.

Ci sono due articoli della Costituzione che adesso citerò che ci salvaguardano nel lavoro e nel salario, sono l'art.4 e l'art.36
Art.4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere,secondo le proprie possibilità e la propria scelta,un' attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art.36
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un' esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite e non può rinunziarvi.

A questo punto non capisco perché con una Costituzione che ci difende noi dobbiamo avere tutti questi problemi ad avere un lavoro tutelato e un salario dignitoso.

Swetlana

Anonimo ha detto...

perchè non cominciate ad ammettere che avete fallito come sindacato visti gli stipendi da fame di moltissime categorie da voi "tutelate"