martedì 29 gennaio 2008

Rispetto diritti umani dei Mapuche

La nostra Associazione di Promozione Sociale “EL PUERTO” www.associazioneelpuerto.com che ha come obiettivi promuovere diffondere le lotte per i Diritti umani delle comunità Indigene del Sud America voglio sensibilizzare, la opinione pubblica ,sulla persecuzione che sta subendo di parte del stato cileno la comunità Mapuche; lo sta dimostrare lo sciopero della fame che la, giovane comunera Patricia Troncoso fa di più di 100 giorni contro, il governo di Cile condannata con una legge antiterrorista del tempo della dittatura, chiedendo anche la smilitarizzazione delle comunità Mapuce.
Questo fatti non riguardano solo il Cile ma il Mondo dei Diritti umani e quindi la sua sconfitta è la sconfitta del genere umano, la sua lotta e la lotta di tutti. Il suo sciopero rappresenta gli abbandonati, i carcerati ingiustamente, i poveri, e le donne maltrattate, fino agli indigeni dimenticati e sottomessi.
Questi 100 giorni del sacrifici di questa donna siamo sicuri, saranno ricordati dalla generazione futura e ci chiediamo se sarà necessario che muoia perché qualcuno faccia qualcosa contro quelli che rubano la terre dei Mapuche’ come succede in altre parte dei Continente de SUDAMERICA( esempio il Genocidio delle comunità Toba Wichi e Mocovi del Chaco Argentino)

Lei stata condannata sulla base delle legge antiterrorista del Genocida Pinochet, tutto questo succede con lo spirito dei “conquistadores” spagnoli ed è coperto dal silenzio della opinione pubblica Mondiale. La più grave e che questo capita quando, come presidente del stato Cileno sta una donna Michelle Bachelet, per questo cade su de lei la ultima responsabilità giuridica e morale di questa dimostrazione di abuso di potere del stato Cileno, il altro aspetto di questa ripugnante tragedia e che Patricia, appartiene. Alla popolazione della etnia Mapuche che soffre il dispetto e la tipica repressione razzista da oltre 500 anni, dal tempo della invasione degli spagnoli e si ripete perché, non hanno potuto sterminali ne fisicamente ne mentalmente.

Oggi in Cile la repressione razzista a causato la morte dello studente della ingegneria agronomo MATIAS CATRILEO per mano dei carabinieri quando lui tentava di recuperare il territorio che appartengono da sempre a queste comunità. Vittima delle legge antiterrorista del dittatore Pinochet lo Sato Cileno reprime queste popolazione assassinando e processando i 400 Mapuche , incarcerandole torturandole .

Per questo la nostra Associazione di promozione sociale “El Puerto” invita alla la comunità Cilena, Trentina i lavorator, le organizzazioni Sindacale agli organi di competenze istituzionale a impegnarsi ogni uno ai fine di fare sentire il richiamo alle autorità del Governo de Chile chiedendo: Per la liberta dei presi politici Mapuche; La deroga della legge antiterrorista di Chile; La smilitarizzazione delle comunità; Fine della repressione in atto e denunciare al governo di Cile per non volere firmare o ratificare el Conventio 169 della OIt, che riconosce hai popoli Indigena essere, soggetti collettivi con pieni diritti e stabilisce le relazione di proprietà della loro terra , i territori e le risorse naturale .

La nostra proposte e la di inviare delle lettere alle rappresentanza diplomatica del governo de Chile sollecitandole il rispetto per la vita di Patricia Troncoso e la sua liberta immediata.

Omar Serra.
Presidente CDA Associazione promozione sociale “EL PUERTO”

Trento, 29 gennaio 2008

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho avuto la fortuna, nel mio recente viaggio in Argentina con l'Associaizone El Puerto, di conoscere la popolazione dei Mapuche e altre comunità indigene. Popolazioni pacifiche, orgogliose e decise nel rivendicare il loro sacrosanto diritto di vivere sulla loro terra liberi da qualsiasi forma di schiavitù a partire da quella generata dal consumismo.
Sono rimasto positivamente colpito dalla loro tenace volontà a difendere le tradizioni dei padri, a rivendicare il diritto alla conoscenza ed alla scolarizzazione per poter meglio difendere le loro tradizioni. Abbiamo molto da imparare.
Forse è per questa loro indisponibilità a non volersi omologare al modo di vita imposto dalle multinazionali e dai potenti di turno che sono sempre stati oggetto di grandi repressioni.
Come cittadino Italiano, anche per il tramite dell'associazione El Puerto, invio la mia solidarietà alla compagna Patricia e mi batterò, nel limte delle mie possibilità, affinche questa compagna sia liberata e sia data dignità al popolo dei Mapuche e a tutte le comunità indigene.
Sono convinto che non è molto, che sicuramente possiamo e dobbiamo fare di più, ma anche due parole di solidarietà sul blog possono servire per far sentire meno sola la compagna Patricia in questa sua, nostra, battaglia di libertà.
Ezio Casagranda

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie