I salari sono fermi da 6 anni mentre i redditi da lavoro autonomo aumentano del 13% in termini reali. L’ultima delle tante riprove che in questi anni si è verificata una redistribuzione della ricchezza prodotta a danno dei lavoratori dipendenti. Il declino del Paese è anche dovuto a questa realtà che molti, anche a sinistra, negli ultimi due anni hanno fatto finta di non vedere questa realtà e cioè che l’Italia è diventata una repubblica fondata sulle rendite (finanziarie e non) a scapito dei lavoratori dipendenti.
L’economia finanziaria è favorita rispetto a quella produttiva, essendo le rendite finanziarie tassate al 12,5% e dunque con aliquota inferiore a quelle del lavoro (tra il 23% e il 33%) e dell’impresa (utili tassati al 33%). Mentre alle imprese si regalava l’intero cuneo fiscale pari a 5 punti, i contratti non venivano rinnovati, il salario dei lavoratori perdeva potere e i prezzi aumentavano in modo quasi esponenziale nulla si faceva per nei confronti delle rendite finanziarie, dalle azioni alle obbligazioni.
La crisi di governo ha sicuramente reso più precaria la condizione dei lavoratori dipendenti i quali saranno chiamati a pagarne il prezzo più alto in termini di perdita del potere di acquisto e di occupazione. In questa situazione mi sembra importante rilanciare la lotta su due questioni importanti: lotta alla precarietà attraverso il referendum per l’abrogazione della legge 30; sulla questione salariale lotta per una nuova scala mobile e per il salario di cittadinanza.
Naturalmente avendo come riferimento della nostra iniziativa la difesa dello Stato sociale in grado di garantire una scuola pubblica di qualità, una sanità efficiente e sicurezza per tutti a partire dai luoghi di lavoro.
L’economia finanziaria è favorita rispetto a quella produttiva, essendo le rendite finanziarie tassate al 12,5% e dunque con aliquota inferiore a quelle del lavoro (tra il 23% e il 33%) e dell’impresa (utili tassati al 33%). Mentre alle imprese si regalava l’intero cuneo fiscale pari a 5 punti, i contratti non venivano rinnovati, il salario dei lavoratori perdeva potere e i prezzi aumentavano in modo quasi esponenziale nulla si faceva per nei confronti delle rendite finanziarie, dalle azioni alle obbligazioni.
La crisi di governo ha sicuramente reso più precaria la condizione dei lavoratori dipendenti i quali saranno chiamati a pagarne il prezzo più alto in termini di perdita del potere di acquisto e di occupazione. In questa situazione mi sembra importante rilanciare la lotta su due questioni importanti: lotta alla precarietà attraverso il referendum per l’abrogazione della legge 30; sulla questione salariale lotta per una nuova scala mobile e per il salario di cittadinanza.
Naturalmente avendo come riferimento della nostra iniziativa la difesa dello Stato sociale in grado di garantire una scuola pubblica di qualità, una sanità efficiente e sicurezza per tutti a partire dai luoghi di lavoro.
3 commenti:
Caro Ezio,
non stupisce che le dichiarazioni di Bankitalia sulla drammatica perdita di valore dei redditi da lavoro dipendente e da pensione arrivi proprio all'indomani della caduta del Governo Prodi voluta da Veltroni. Strano che proprio nel momento in cui il Governo Prodi, complice quanto il Governo Berlusconi dell'impoverimento di salari e pensioni, si stava accingendo a valutare se a giugno avrebbe potuto renderci qualche euro di quelli che fin'ora ci ha scippato per regalarli a confindustria e alla finanza (vedi tassazione delle rendite finanziarie più basse d'Europa, per non parlare dello scippo del nostro TFR a favore di ingenti capitali immessi sul mercato finanziario), il partito democratico decida di far cadere il governo. Credo che Veltroni non abbia commesso un errore affermando che se si andrà alle elezioni il PD correrà da solo, facendo arrabbiare i partiti minori della coalizione di centro sinistra, ma ritengo che abbia volutamente deciso di far cadere Prodi, perché da buon riformista-liberista-capitalista, la sua sola intenzione è quella di arricchire i soliti noti (confindustria, politici e finanzieri) e non di non dare nulla a noi lavoratori e pensionati. In due anni di governo il centrosinistra non ha cancellato le leggi vergogna del governo Berlusconi (legge 30 sul mercato del lavoro, la Bossi-Fini sull'immigrazione, la Fini-Giovanardi sulle droghe, ecc.) ma non ha nemmemo legiferato sui Pacs o sul conflitto di interesse;copio testualmente dal programma dell'Unione del 2006: "Negli ultimi anni è mancata una politica economica e sociale nel
suo insieme adeguata al sostegno ai redditi bassi e precari e
alle responsabilità familiari, alla fornitura di servizi sociali
e abitativi alle famiglie e ai trattamenti di disoccupazione.
In particolare, è mancato uno strumento generalizzato di contrasto della povertà e dell’esclusione, così come un fondo per
la non auto-sufficienza. Le politiche di conciliazione dei
tempi sono rimaste ignorate dai contratti di lavoro atipico,
dove si concentra l’occupazione delle donne.
L’Unione si impegna a modificare questo stato di cose[...]"di tutta questa parte e del resto del programma cosa è stato mantenuto??Tutto questo per arrivare a dire che il Sindacato deve capire che bisogna fare sindacato con qualsiasti governo, che i governi amici non esistono, e che lavoratori e pensionati hanno bisogno di risposte SUBITO!
Nicoletta
quello che stavo cercando, grazie
Perche non:)
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