Le giornate di Genova del luglio 2001, anche per noi trentini, sono molto di più della riduzione penale che ne vogliono fare i tribunali. Attraverso le agghiaccianti richieste che hanno concluso le requisitorie dei PM genovesi – 225 anni di carcere per 25 imputati accusati di devastazione e saccheggio – si cerca di riscrivere la storia di un movimento che ha voluto opporsi ai veri saccheggiatori e ai più cinici devastatori del pianeta. Un movimento composto da uomini e donne che da strade diverse – i cattolici e gli antagonisti, i partiti e i sindacati, gli ambientalisti e i migranti – è confluito a Genova dopo aver tessuto i fili di una partecipazione inedita e profonda. Un percorso che ha coinvolto anche la nostra provincia con le ottocento persone che sono partite da qui per raggiungere – in quell'estate di sei anni fa – il cuore di una mobilitazione carica di idee e della voglia di costruire un mondo diverso ma che ha visto trasformarsi strade e piazze nel teatro di un massacro. La moltitudine che ha messo in atto mille forme di resistenza contro le ingiustizie del G8, che ha resistito ai soprusi e alle torture, tutti i testimoni dei pestaggi indiscriminati e le vittime delle violenze di una repressione inaudita, non possono permettere che la storia sia scritta da un tribunale che accusa 25 capri espiatori, archivia l'omicidio di Carlo Giuliani e assolve le responsabilità politiche di una vera e propria mattanza. La storia dell movimento di Genova è molto lontana da ciò che rischia di passare alla storia attraverso le pene esemplari che vogliono punire – in realtà – tutti noi. È lontana dalla voglia di insabbiare, coprire, assolvere, archiviare; lontana da coloro che negano di indagarla fino in fondo. La storia di Genova è la nostra storia, e tocca ancora a noi difenderla.
Per questo è giusto ritornare a Genova, contro un processo politico che colpisce il movimento di ieri ma che mina profondamente la libertà dei movimenti di oggi e di domani. È giusto ritornare a Genova per non lasciare sole quelle 25 persone che in quei giorni erano dalla nostra stessa parte. Ritorniamo a Genova il 17 novembre aderendo alla convocazione di una grande manifestazione che vede aggiungersi all'appello di "Noi, quelli di via Tolemaide" (dove primo firmatario è don Andrea Gallo) lo spessore e l'ampiezza del movimento di sei anni fa.
Ci rivolgiamo ai tanti che da questa Provincia hanno vissuto le giornate di Genova, a chi ha partecipato e costruito il movimento trentino che ha portato al G8 centinaia di uomini e donne. A chi c'era e a chi avrebbe voluto esserci. Vogliamo tornare a Genova con coloro che credono ancora che la storia la dobbiamo scrivere noi.
Per questo è giusto ritornare a Genova, contro un processo politico che colpisce il movimento di ieri ma che mina profondamente la libertà dei movimenti di oggi e di domani. È giusto ritornare a Genova per non lasciare sole quelle 25 persone che in quei giorni erano dalla nostra stessa parte. Ritorniamo a Genova il 17 novembre aderendo alla convocazione di una grande manifestazione che vede aggiungersi all'appello di "Noi, quelli di via Tolemaide" (dove primo firmatario è don Andrea Gallo) lo spessore e l'ampiezza del movimento di sei anni fa.
Ci rivolgiamo ai tanti che da questa Provincia hanno vissuto le giornate di Genova, a chi ha partecipato e costruito il movimento trentino che ha portato al G8 centinaia di uomini e donne. A chi c'era e a chi avrebbe voluto esserci. Vogliamo tornare a Genova con coloro che credono ancora che la storia la dobbiamo scrivere noi.
Primi firmatari dell’appello trentino:Alex Zanotelli, Donatello Baldo, Stefano Bleggi, Mavi Ciccinelli, Fabiano Malesardi, Alan Ravanelli, Lorenza Erlicher, Stefano Cò, Paolo Vitti, Giorgio Viganò, Antonio Rapanà, Ezio Casagranda, Andrea Trentini...
Trento, 3 noembre 2007
PS.: appuntamento per martedi 6 novembre, presso il Centro Sociale Bruno, ore 20,30 per discutere e organizzare la nostra partecipazione alla manifestazione di Genova del prossimo 17 novembre 2007.
1 commento:
E' importante partecipare alla manifestazione del 17 a Genova per dire NO a queste nuove forme di violenza nei confronti di quanti contestano questo modello di svluppo fondato sulla guerra e sullo sfruttamento
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