In seguito alla serata di giovedì 15 novembre, citata nel titolo e pubblicata negli appuntamenti di questo blog, vorrei informare della buona riuscita dell'iniziativa. Al teatro parrocchiale di Mattarello l'altra sera erano presenti circa un centinaio di persone, una partecipazione massiccia, una platea composta da diverse realtà, politiche, istituzionali, associative, agricole, movimentiste-pacifiste, dalle quali è scaturito dopo la mia relazione introduttiva, un dibattito molto interessante e ricco di spunti che saranno molto utili se la cosa potrà (si spera) avere un seguito. Forse domani (sabato, o domenica) uscirà qualcosa sulla stampa locale vista la presenza in sala di due giornalisti. La cosa come prima accennavo potrebbe avere un seguito perchè tra i presenti è trapelato il forte dissenso verso la costruzione di questa imponente infrastruttura "bellica" che andrebbe ad occupare un'area di ben 30 ettari di terreno agricolo, un altro importante tassello da aggiungre alla indiscriminata occupazione dello stretto corridoio della Val d'Adige. Ma va evidenziato in primis il fatto che anche per quest'opera, come per molte altre ben più imponenti in attuazione, se non già in avanzato stadio di progettazione, le comunità il loco ne devono subire la presenza senza esserne nemmeno preventivamente informate. Durante il dibattito sono uscite tra i vari interventi molti accenni alle parecchie contraddizioni che viviamo giorno per giorno, infatti per chi non ne fosse informato ricordo che è stato avviato da poco meno di un anno, con il patrocinio della PAT,un percorso partecipativo chiamato "Agenda21" che vuole coinvolte le relatà locali nella gestione partecipata del territorio. L'idea che credo molto importante è nata da un progetto molto ambizioso, proposto dall'ONU all'inizio degli anni 90' e previsto per l'intero pianeta, il primo esperimento nella nostra piccola realtà è partito con il proclama "progetto gestionale pertecipativo di un area fra due città" che in questo caso interessa il territorio compreso fra Trento e Rovereto con proposte, uscite dai primi incontri, di introduzione di "parchi agricoli" percorsi ciclopedonabili sfruttando le strade interpoderali con annesse possibili fattorie didattiche, bicigrill e quant'altro. C'è motivo però di pensare che un paesaggio che scherzosamente si potrebbe definire da "Mulino Bianco" potrà essere drasticamente ridimensionato da tutt'altre strutture, oltre a quella in oggetto, come: nuovi svincoli autostradali, rotatorie, tangenziali, insediamenti artigianali con capannoni che magari rimarranno sfitti per diversi anni,.... i cantieri per la TAV !!?? Il quadro non è certo esaltante ma con la partecipazione attiva dei cittadini le cose si potranno sicuramente ridimensionare portandoci ad immaginare progetti volti ad una migliore razionalizzazione nell'uso del territorio.
Tessadri Franco.
Trento, 17 novembre 2007
1 commento:
Questa di Mettarello è stata una grande iniziativa che è servita, non solo a sensiblizzare la popolazione, ma anche a dare voce a quanti non vogliono delegare ad altri la gestione del "loro territorio" e ne pretendono la sua salvaguardia contro le nuove forme di sfruttamento che passano attraverso la grandi opere. Dalla Tav, al ponte di Messina, dal Mosè fino alla base militare di Vicenza per finire con i mega progetti provinciali (metrolandia)a quelli dell'esercito(cittadella militare).
Un filo conduttore lega queste iniziative: la nuova forma di divisione del profitto e la mancanza di rispetto per l'ambiente ed il territorio.
Continuate così ad informare la popolazione delle "grandi bugie" che su queste vicende continuano ad essere profuse a piene mani nel goffo tenoativo di tenere i citadini all'oscuro dei pericoli (e delle manovre)che queste mega opere comportano.
Ezio Casagranda
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