Noi sosteniamo gli Ispettori del lavoro
Abbiamo letto sulla stampa locale il pesante attacco portato al Servizio Lavoro della provincia da parte dell'Unione e Commercio e come sindacato del settore intendiamo intervenire per ribadire che il ruolo degli Ispettori è importante per l'individuazione di tutte quelle forme di evasione contributiva e di elusione contrattuale che sono tipiche nei nostri settori. Basti pensare al settore del pulimento o del turismo in alta stagionalità.Non entriamo nel merito di quanto riportato dal giornale dell'unione ma non possiamo condividere le affermazioni che accusano il Servizio Lavoro di utilizzare mezzi della "Gestapo" in quanto sono offensivi del lavoro degli Ispettori, ma anche della memoria di quanti i metodi della Gestapo gli hanno subiti nel ventennio fascista.
Non condividiamo lo strillare da parte dell'UCT, che accodandosi ad artigiani ed Asat, prendono a scusante un caso (sul quale faranno chiarezza quanti di dovere) per "criminalizzare" un servizio fondamentale come quello ispettivo, che ricordiamo ha anche il compito si scavare, ricercare ed individuare le situazioni di violazione delle norme contrattuali e di legge.
Non è sparando sul Servizio Lavoro che si pone fine o si cancella una situazione di forte elusione. Non è colpa degli ispettori se ad ogni verifica la guardia di finanza individua in questi settori lavoro nero, evasioni contributive e fiscali.
Questa situazione si risolve se tutti, parti sociali comprese, assumono come valore fondante dei rapporti sociali e del lavoro il rispetto delle regole, dei contratti e delle leggi e quindi si combatte veramente la cultura dei furbetti del quartiere.
Un passo importante sarebbe quello di arrivare in tempi brevi alla firma dei contratti provinciali del commercio e del turismo che sono fermi da oltre 10 anni. Una trattativa che se nel commercio procede a rilento nel turismo è ferma per indisponibilità dell'UCT e dell'Asat.
Indisponibilità che contrasta con gli stessi impegni assunti formalmente da queste associazioni alcuni mesi fa davanti agli assessori Mellarini e Dalmaso. Impegni disattesi e quindi sarebbe opportuno ripartire da qui per definire quelle soluzioni contrattuali che possono essere utili ai lavoratori ed al settore.
Per quanto riguarda la situazione a livello nazionale invitiamo il presidente Gianni Bort (che è vice presidente nazionale di Confcommercio) ad attivarsi per firmare il Contratto Nazionale del Commercio che è scaduto da oltre 10 mesi e quindi la Confcommercio è in palese violazione delle norme previste dall'accordo del 1993 sulla contrattazione. Invece, dobbiamo constatare che in settembre la Confcommercio ha unilateralmente rotto le trattative, senza motivi reali, ma al solo scopo di non riconoscere il diritto dei lavoratori al rinnovo del Contratto Nazionale.
I lavoratori e le lavoratrici del commercio, nell'ambito dello sciopero nazionale, domani mattina saranno davanti alla sede dell'UCT di Trento per manifestare la loro rabbia per questo atteggiamento del padronato, per rivendicare il diritto alla contratto nazionale, per un aumento dei loro salari e per dire che il ruolo degli organi ispettivi (Servizio Lavoro, Guardia di Finanza, Carabinieri, ecc.) sono fondamentali non solo per la tutela dei lavoratori, la dove l'agire sindacale non arriva, ma anche per difendere quelle aziende che operano e lavorano nel rispetto delle normative vigenti, a partire dalla sicurezza sul lavoro, senza dimenticare i diritti dei lavoratori.
P la Filcams Cgil – Fisascat Cisl - Uiltucs Uil
E.Casagranda – G.Agorstini – G.Tomasi
Trento, 15 novembre 2007
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