lunedì 26 novembre 2007

Turismo o Profitto per pochi

Riceviamo questo contributo al dibattito sul Trentino che vogliamo da parte di Francesca che volentieri pubblichiamo.
Un incarico da 9 mila Euro per dire che a Folgaria sarà possibile sciare ancora per molto tempo. Nelle tasche del dott. Massimiliano Fazzini il Comune di Folgaria verserà questa incredibile cifra per uno studio climatico – turistico che dovrà dimostrare che, cambiamenti climatici o no, la neve fiocca anche a bassa quota.
Le ricerche che hanno impegnato questo studioso saranno esposte sabato mattina in una conferenza a porte chiuse. La conferenza che si terrà al Palasport di Folgaria alle ore 09.30 di sabato 24 è infatti ad invito e non aperta all'intera popolazione, tanto meno a chi sull'Altipiano di Folgaria lotta contro la costruzione di nuovi impianti. Oltre che allo studioso di clima (o di turismo?) pagato dal sindaco Olivi, alla conferenza è annunciata la presenza del Presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai che dovrà dare "autorevolezza" ad un'iniziativa che fatica a nascondere i veri intenti: quelli di dare rigore scientifico al dissennato progetto di ampliamento del carosello sciistico esistente, dimostrando che nei prossimi anni la copertura nevosa non mancherà anche ad altitudini trascurabili come quelle dove dovranno sorgere gli impianti di risalita di futura realizzazione a Folgaria, garantendo quindi un consistente ritorno economico.
"L'Amministrazione Comunale di Folgaria - si legge nella delibera - ha deciso di intraprendere un percorso scientifico e culturale per definire i criteri di sviluppo sostenibile estivo ed invernale della montagna in relazione con le particolari caratteristiche climatiche degli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna". "E' intenzione dell'Amministrazione Comunale - continua il documento - organizzare alcune manifestazioni culturali culminanti con un workshop inerente la potenzialità del turismo invernale nelle stazioni turistiche ubicate a quote medio – basse". Tutto questo - e lo si capisce bene - per capire come "favorire un ulteriore sviluppo turistico in relazione con le recenti vicissitudini climatiche che ipotizzerebbero un riscaldamento tale da ridurre notevolmente i periodi di sciabilità".
Non vorremmo che lo studioso che è stato chiamato dal sindaco Olivi (ma pagato da tutti noi) credesse che la neve artificiale cade dal cielo. Ormai tutti sanno che a Folgaria per sciare serve la neve artificiale tutto l'inverno, il che significa sperpero di quantità enormi di acqua, che sempre più spesso viene prelevata dall'acquedotto. E non serve certamente un esperto per constatare il mutamento climatico in atto: sono molti anni infatti che sull'Altopiano non sarebbe praticamente più possibile praticare lo sci da discesa senza l'ausilio dei cannoni da neve
A rovinare questo teatrino potrebbe però essere la stessa Madre Natura facendo cadere sul tetto dell'edificio dove si terrà la conferenza una copiosa pioggia, la stessa pioggia che - in barba alle teorie dell'autorevole professor Fazzini - in queste ore sta sciogliendo tutta la neve artificiale sparata sulle piste negli ultimi giorni, costringendo la società impianti a rimandare l'apertura della stagione invernale.
Folgaria, 26 novembre 2007

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