mercoledì 21 novembre 2007

Commercio: Non fermiamo le lotte !

lo sciopero nazionale del 16/17 novembre indetto per il rinnovo del ccnl del commercio, che interessa quasi 2 milioni di lavoratori/trici, ha visto un’adesione superiore alle aspettative ma non sufficiente a dare una svolta positiva alla trattativa in corso di fronte ad un contratto scaduto da più di 10 mesi.
Nel solco della peggiore tradizione del padronato italiano, confcommercio, con arroganza, rivendica il pieno controllo dell’orario di lavoro e la completa applicazione della legge 30 senza limitazioni contrattuali, temporali e numeriche e sul massimo contenimento degli aumenti salariali. come dichiarato pubblicamente dal presidente di confcommercio: “prima viene la riforma del modello contrattuale, poi viene la trattativa sul rinnovo del ccnl del commercio”.
E filcams-cgil, fisascat-cisl e uiltucs-uil cosa fanno???
La rete28aprile nella cgil aveva già denunciato questo pericolo fin dalla presentazione della piattaforma rivendicativa, criticando la misera richiesta economica (78 euro al 4 livello), l’ambiguità ed i limiti degli aspetti normativi a partire dalla sostanziale accettazione della legge 30 (richiedendone solo una velata limitazione) che non risolvendo i problemi concreti e quotidiani di chi in questo settore lavora, non avrebbe consentito una adesione forte e convinta dei lavoratori/trici. se poi aggiungiamo la mancanza di informazioni e coinvolgimento dei diretti interessati (i/le lavoratori/trici) sullo stato delle trattative e l’assenza di iniziative di mobilitazione anche parziali, se non di facciata, per la preparazione di uno sciopero dell’intero settore, non potevamo aspettarci nulla di diverso da quello che è realmente accaduto. inoltre non è comprensibile la scelta, da parte delle segreterie nazionali di escludere dallo sciopero, i/le lavoratori/trici della distribuzione cooperativa sapendo che storicamente hanno le stesse richieste in piattaforma, vivono i medesimi problemi, fanno lo stesso lavoro e hanno le proprie associazioni imprenditoriali orientate sugli stessi obiettivi di riduzione del costo del lavoro.
Siamo forse di fronte al fatto che ci sono delle controparti nemiche dei lavoratori (confcommercio) e invece controparti amiche dei lavoratori (cooperative)???
RIPRENDIAMOCI IL CONTRATTO!!!
A dicembre, il mese dei grandi profitti per le imprese commerciali, continuiamo le iniziative di lotta;
Chiamiamo alla mobilitazione anche i lavoratori/trici della distribuzione cooperativa.

Rete 28 Aprile nella Cgil per l’indipendenza e la democrazia sindacale
www.rete28aprile.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono daccordo. La cooperazione usa la trattativa per non subire alcun sciopero, non mi risulta ci siano dei risultati per ora, quindi se non interverranno novità significative sarà opportuno aderire. Fiorenza rsu Cicc

Anonimo ha detto...

nella cooperazione le cose stanno come negli altri comparti (anzi ci sono presidenti e/o direttori che si comportano peggio dei "padroni") dunque avanti con la lotta