Crescita dei prezzi.
Problemi di concorrenza o problemi di “contingenza”
Non credo che la crescita esponenziale dei prezzi, specialmente quelli di prima necessità dipenda da questioni legate a presenze monopolistiche o all’assenza di monitoraggio, o ancora, al mancato rispetto del protocollo provinciale sui prezzi.
Se l’aumento dei prezzi dipendesse da questo e non dalle spinte speculative che avvengono all’interno della filiera alimentare e della catena distributiva la soluzione sarebbe a portata di mano. Invece le associazioni dei consumatori e le parti sociali continuano a lamentarsi ma i prezzi, quelli reali, salgono in misura molto superiore a quella dell’inflazione.
Allora il problema è nelle modalità di distribuzione della ricchezza e nella struttura delle retribuzioni che non riescono a tenere il passo, non solo con l’aumento dei prezzi, ma nemmeno con l’inflazione.
Per una politica dei prezzi è necessario collegare in modo diretto i salari con la dinamica dei prezzi, solo così si può fermare la politica speculativa sui prezzi, solo questo costringe tutti, governo e imprese, a misurarsi con i prezzi e quindi adottare le necessarie misure di contenimento degli stessi.
Il resto si riduce a buoni propositi che puntualmente vengono smentiti dai fatti. Basta vedere l’esempio del petrolio e il prezzo della benzina. Il petrolio sale ed il prezzo sale, il petrolio scende ed il prezzo rimane stabile. Tanto che allo stesso valore del prezzo del greggio di qualche anno fa (78 dollari al barile) il prezzo della benzina era decisamente inferiore (1,110 euro al litro contro l’attuale 1,305) . Oppure guardare cosa è successo con l’arrivo dei grandi supermercati della Coop. Dopo qualche anno i prezzi si sono livellati verso l’alto, alla faccia della concorrenza.
Per questo ritengo, che oggi è necessario reintrodurre la contingenza come strumento di protezione dei salari ma anche per un reale controllo dei prezzi.
Pura Utopia, No semplice costatazione che sui prezzi le imprese ci guadagnano alla grande mentre i lavoratori vedono sempre più assottigliarsi il loro salario a fine mese.
Ezio Casagranda - Filcams Cgil del Trentino
Trento, 20 agosto ’07
Non credo che la crescita esponenziale dei prezzi, specialmente quelli di prima necessità dipenda da questioni legate a presenze monopolistiche o all’assenza di monitoraggio, o ancora, al mancato rispetto del protocollo provinciale sui prezzi.
Se l’aumento dei prezzi dipendesse da questo e non dalle spinte speculative che avvengono all’interno della filiera alimentare e della catena distributiva la soluzione sarebbe a portata di mano. Invece le associazioni dei consumatori e le parti sociali continuano a lamentarsi ma i prezzi, quelli reali, salgono in misura molto superiore a quella dell’inflazione.
Allora il problema è nelle modalità di distribuzione della ricchezza e nella struttura delle retribuzioni che non riescono a tenere il passo, non solo con l’aumento dei prezzi, ma nemmeno con l’inflazione.
Per una politica dei prezzi è necessario collegare in modo diretto i salari con la dinamica dei prezzi, solo così si può fermare la politica speculativa sui prezzi, solo questo costringe tutti, governo e imprese, a misurarsi con i prezzi e quindi adottare le necessarie misure di contenimento degli stessi.
Il resto si riduce a buoni propositi che puntualmente vengono smentiti dai fatti. Basta vedere l’esempio del petrolio e il prezzo della benzina. Il petrolio sale ed il prezzo sale, il petrolio scende ed il prezzo rimane stabile. Tanto che allo stesso valore del prezzo del greggio di qualche anno fa (78 dollari al barile) il prezzo della benzina era decisamente inferiore (1,110 euro al litro contro l’attuale 1,305) . Oppure guardare cosa è successo con l’arrivo dei grandi supermercati della Coop. Dopo qualche anno i prezzi si sono livellati verso l’alto, alla faccia della concorrenza.
Per questo ritengo, che oggi è necessario reintrodurre la contingenza come strumento di protezione dei salari ma anche per un reale controllo dei prezzi.
Pura Utopia, No semplice costatazione che sui prezzi le imprese ci guadagnano alla grande mentre i lavoratori vedono sempre più assottigliarsi il loro salario a fine mese.
Ezio Casagranda - Filcams Cgil del Trentino
Trento, 20 agosto ’07
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