domenica 26 agosto 2007

20 ottobre – svolta o rinuncia

Manifestare il 20 ottobre è importante, ma non basta, se da una parte i lavoratori, a partire dal lavoratori precari che sono i più colpiti, sono chiamati a far sentire la loro protesta contro questo accordo sulle pensioni e sul welfare la sinistra non può “regalare” loro l’ennesima illusione.
La legge 30, le pensioni, il TFR utilizzato per mantenere (forse) una pensione poco più che decente, la sicurezza sul lavoro, la questione salariale, l'aumento degli orari di lavoro, turni massacranti che danneggiano la qualità della vita delle donne e delle famiglie, il carovita, l'indebitamento per pagare le bollette, l'insicurezza del posto di lavoro, i prezzi delle case con i mutui che non si riescono a pagare.
Queste che ricordo sono le condizioni materiali dei lavoratori sono state o codificate ed in alcuni casi (vedi contratti a termine) peggiorati rendendo alcune forme del lavoro di tipo servile.
Oggi nessuno pretende i miracoli e tutti sappiamo che il programma dell’Unione è stato frutto di un mediazione. Ma se poi questo programma non viene attuato, ma stravolto, compito della sinistra è chiamare tutti i componenti dell’Unione alle rispetto degli impegni presi e non limitarsi alla sola protesta.
Per questo sono convinto che se nel’ambito della finanziaria questo accordo non sarà modificato nei termini previsti dal programma dell’unione i partiti di sinistra non possono limitarsi a guardare ma agire di conseguenza senza temere di far cadere un governo che di fatto con il ricatto della crisi sta martoriando i lavoratori.

Ezio Casagranda

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