Hotel Bauen e contadini in piazza: storia di lotte per il lavoro e per la terra.
Nel nostro viaggio ci siamo confrontati con le prime forma di lotta autorganizzata per la difesa del lavoro e della sua dignità.
A Buenos Aries abbiamo incontrato i lavoratori dell'Hotel Bauen occupato (recuperado) da oltre un anno per impedirne la chiusura decisa dalla proprietà. Riuniti in cooperativa stanno gestendo l'Hotel in modo del tutto autonomo. Nell'incontro dove i resposnsabili hanno spiegato il percorso di lotta effettuato e le difficoltá che ancora incontrano nella loro attività. Dalle difficoltá del credito al fatto che presso la magistratura pende un ricorso nei loro confronti dal quale può discendere l'ordine di sgombero.
Hanno tenuto a precisare il carattere e la peculiarità della loro cooperativa che non va confusa con la grande cooperazione "fittizia" presente sul territorio Argentino.
Una esperienza che, purtroppo, non ha visto la partecipazione del sindacato locale e quindi vissuta in modo totalmente autonono dalle organizzazioni sindacali e dalle forze politiche.
Oggi, gli stessi dirigenti non sanno dirti quale sarà il futuro di questa esperienza, infatti su di loro pende ul ricorso lagale, ma quello che sicuramente non si potrà cancellare è questa grande esperienza di resistenza alle logiche del mero profitto mercantile. Non è un prototipo di nuove forme ricetttive del settore turistico ma, forse, sara' un "modello" di come fronteggiare le situazioni di crisi, visto che nei giorni scorsi anche a Mar della Plata i lavoratori hanno occupato (recuperado) un altro grande hotel che la proprietà vuleva chiudere.
A Posadas invede abbiano trovato dei contadini in lotta da oltre 6 mesi per difendere la loro terra dalla multinazionale E.B.Y. Che dopo aver acquistato i terreni dal Governo ha deciso di liberarsi dei contadini che da quella terra traevano il loro sostentamento. Questi contadini hanno posteggiato i loro trattori davanti alle sede del Governatorato locale e stanno presidianto la piazza antestante con un presidio permanente di denucia nei confronti della E.B.Y. Ma anche contro l'immobilismo convivente delle autorità locali. Contadini che sono stati espropriati delle loro terre, in cambio si sussidi economici, per far posto ad una "grande opera" di unificare i fiumi per rendere la rgione energicamente autosufficiente. Ogggi, dopo 3 anni questi contadini si trovano senza terra e senza sussudi.
Una lotta quasi disperata alla quale i mass media locali non danno voce per paura di perdere i fiumi di soldi che entrano con la pubblicità da parte della EBY e delle altre società multinazionali e non.
Ma anche da parte dei cittadini ormai prevale il silenzio e indifferenza e quindi viene meno la solidarietà con le lotte, magari per stanchezza o per paura di perdere quelle elemosine elargite con il contagoccie dai potenti di turno.
Dobbiamo riflettere sui motivi per cui, anche in queste situazioni difficili, la lotta giusta e sacrosanta per la difesa della terra,del lavoro e della propria dignità e della propria identità non trovi momenti di solidarietà.
Mentre gli stati del sudamerica spendono miliardi di dollari in spese militari per, dicono, "difendere il paese" dimenticando che il loro paese, nella sua maggioranza, sta subendo le disastrose conseguenze di una guerra economico finanziaria che gli sta succhiando tutte le risorse. Una guerra che si "comatte" all'interno degli organismi mondiali del commercio (WTO, Banca Mondiale, ecc)dove gli eserciti non servono e i cittadini del mondo e gli stessi governi non hanno voce e sono trattati come numeri di un sudoko senza regole.
Io credo che un metro di valutazione sia il fatto che a livello mondiale, anche se sono presenti importanti movimenti di lotta, stia venendo meno la speranza di poter cambiare i processi di globalizzazione e di omologazione al sistema capitalista, anche nelle sue forme più brutali e violente
Diventa quindi importante che queste popolazioni prendendo cocienza delle loro condizioni di sfruttati per cambiare con la lotta questa tremenda realtà.
Compito nostro, della sinistra europea e delle organizzazioni mondiali sindacali è quello rimettere in moto la lotta per ridare a milioni di lavoratori, di contadini e semplici cittadini che un mondo migliore è possibile.
Ezio Casagranda Filcams Cgil del Trentino
Posadas, 1 dicembre 2007
Nel nostro viaggio ci siamo confrontati con le prime forma di lotta autorganizzata per la difesa del lavoro e della sua dignità.
A Buenos Aries abbiamo incontrato i lavoratori dell'Hotel Bauen occupato (recuperado) da oltre un anno per impedirne la chiusura decisa dalla proprietà. Riuniti in cooperativa stanno gestendo l'Hotel in modo del tutto autonomo. Nell'incontro dove i resposnsabili hanno spiegato il percorso di lotta effettuato e le difficoltá che ancora incontrano nella loro attività. Dalle difficoltá del credito al fatto che presso la magistratura pende un ricorso nei loro confronti dal quale può discendere l'ordine di sgombero.
Hanno tenuto a precisare il carattere e la peculiarità della loro cooperativa che non va confusa con la grande cooperazione "fittizia" presente sul territorio Argentino.
Una esperienza che, purtroppo, non ha visto la partecipazione del sindacato locale e quindi vissuta in modo totalmente autonono dalle organizzazioni sindacali e dalle forze politiche.
Oggi, gli stessi dirigenti non sanno dirti quale sarà il futuro di questa esperienza, infatti su di loro pende ul ricorso lagale, ma quello che sicuramente non si potrà cancellare è questa grande esperienza di resistenza alle logiche del mero profitto mercantile. Non è un prototipo di nuove forme ricetttive del settore turistico ma, forse, sara' un "modello" di come fronteggiare le situazioni di crisi, visto che nei giorni scorsi anche a Mar della Plata i lavoratori hanno occupato (recuperado) un altro grande hotel che la proprietà vuleva chiudere.
A Posadas invede abbiano trovato dei contadini in lotta da oltre 6 mesi per difendere la loro terra dalla multinazionale E.B.Y. Che dopo aver acquistato i terreni dal Governo ha deciso di liberarsi dei contadini che da quella terra traevano il loro sostentamento. Questi contadini hanno posteggiato i loro trattori davanti alle sede del Governatorato locale e stanno presidianto la piazza antestante con un presidio permanente di denucia nei confronti della E.B.Y. Ma anche contro l'immobilismo convivente delle autorità locali. Contadini che sono stati espropriati delle loro terre, in cambio si sussidi economici, per far posto ad una "grande opera" di unificare i fiumi per rendere la rgione energicamente autosufficiente. Ogggi, dopo 3 anni questi contadini si trovano senza terra e senza sussudi.
Una lotta quasi disperata alla quale i mass media locali non danno voce per paura di perdere i fiumi di soldi che entrano con la pubblicità da parte della EBY e delle altre società multinazionali e non.
Ma anche da parte dei cittadini ormai prevale il silenzio e indifferenza e quindi viene meno la solidarietà con le lotte, magari per stanchezza o per paura di perdere quelle elemosine elargite con il contagoccie dai potenti di turno.
Dobbiamo riflettere sui motivi per cui, anche in queste situazioni difficili, la lotta giusta e sacrosanta per la difesa della terra,del lavoro e della propria dignità e della propria identità non trovi momenti di solidarietà.
Mentre gli stati del sudamerica spendono miliardi di dollari in spese militari per, dicono, "difendere il paese" dimenticando che il loro paese, nella sua maggioranza, sta subendo le disastrose conseguenze di una guerra economico finanziaria che gli sta succhiando tutte le risorse. Una guerra che si "comatte" all'interno degli organismi mondiali del commercio (WTO, Banca Mondiale, ecc)dove gli eserciti non servono e i cittadini del mondo e gli stessi governi non hanno voce e sono trattati come numeri di un sudoko senza regole.
Io credo che un metro di valutazione sia il fatto che a livello mondiale, anche se sono presenti importanti movimenti di lotta, stia venendo meno la speranza di poter cambiare i processi di globalizzazione e di omologazione al sistema capitalista, anche nelle sue forme più brutali e violente
Diventa quindi importante che queste popolazioni prendendo cocienza delle loro condizioni di sfruttati per cambiare con la lotta questa tremenda realtà.
Compito nostro, della sinistra europea e delle organizzazioni mondiali sindacali è quello rimettere in moto la lotta per ridare a milioni di lavoratori, di contadini e semplici cittadini che un mondo migliore è possibile.
Ezio Casagranda Filcams Cgil del Trentino
Posadas, 1 dicembre 2007
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