Continuando il nostro "cammino indigeno" abbiamo ritenuto interessante riportare ai lettori del Blog le esperienze della visita alla scuola elementare del quartiere San Jorge e alla cominità aborigena di Tamandua.
La scuola elementare e situata in una zona degradata della citta' di Posadas che fino a pochi anni fa era adibita a discarica pubblica.
La scuola è situata in un grande capannone vecchio con il tetto in laniera. Le classi hanno divisorie fatte di assi in legno e i banchi sono decrepiti. Nell'ufficio della Direttrice è anche luogo adibito a magazzino e per l'attività non didattica.
Nella nostra visita abbiamo ricevuto un caloroso e toccante benvenuto con l'ammaina bandiera ed il canto , da parte degli scolari, dell'inno nazionale.
Peima di lasxiare Posadas abbiamo voluto incontrare la Direttrice Maria Teresa Verri e l'associazione "Ombre nuevo" rappresenata dal signor Felipe Ruben Benitez per capire più a fondo questa realtà. La Direttrice ci che ha illustrato l'importanza di questa scuola a tempo pieno, non solo per il ruolo di alfabetizzazione e di studio per i bambini, ma anche come strumento per evitare che questi siano "catturati" dalle attività criminose o dalla droga.
Per questo la scuola fornisce tre pasti al giorno in quanto per molti ragazzi è l'unica possibilità di mangiare in quanto a casa non hanno niente.
Purtroppo la "cucina" sono quattro mura ed un focolare aperto ed un formo in mattoni per il pane. L'acqua scarseggia ed il pavimento è in terra battuta.
Queste condizioni difficile, quasi al limite della soppravviveza, non impedisce alla scuola di funzionare con degli obbiettivi avanzati, quindi non solo dsattica, ma anche attività finalizate a farli uscire da una cultura assisenzialista.
Progetti sul lavoro del legno, allevamento di cunigli e altre attività fanno parte dell'insegnamento di questa scuola.
Come delegazione ci siamo impegnati ad attivarci per far arrivare risorse che posssano servire alla crescita e sviluppo di questa scuola, che per questo quartiere è fondamentale per mantenere una speranza di un futuro migliore.
Seguenro il nostro cammino indigeno, non senza difficoltá al nostro interno, siamo arrivati nella "Municipalità 25 de Mayo" dove vive la comunità indigena di etnia mbea guarani dei Tamandua. Una visita interessante per conoscere la loro storia, i loror rapporti con le istituzioni e con i non aborigeni. Siamo stati accolti da questa comunista con grande senso di ospitaliità davvero grande, tanto che per il nstro arrivo hanno chiamato a raccolta l'intera cominità.
Il Caceche Vera Guachu che a partecipato al nostro incontro ha raccontato la storia della comunità rispetto al le varie fasi che hanno caratterizzato la politica Argentina negli ultimi 80 anni. Storia che li ha fortemente penalizzati ed estromessi da ogni possibilita di decidere della loro vita la comunità e composta di 130 persone, vive sull'agricoltura e perca e produce quanto serve per il loro sostentamento. La comunità tiene una scuola di base con insegnanti indigeni e dove viene insegnata anche la loro cultura. Ritengono la scolarizzazione e la cultura strumenti importanti per la difesa della specificità dello loro comunità.
I rapporti sono positivi con le Municipalità 25 de Mayo ma difficili con l'Ammistrazione regionale che non vuole, nei fatti, riconoscere la specifictà e l esistenza stessa della comunità Tamandua.
Nella discussione fatta con i responsabili della cominità è emerso il loro interesse a partecipare alla riunione delle comunità indigene che si terrà a Trento nel prossimo 25 maggio organizzata dall associazione el puerto che lotta da anni per il diritto alla esistenza e dignita delle popolazioni aborigene.
Da questa visita alla comunità Tamandua ho ricevuto una grande lezione di cosa significa la dignità. In oltre un ora di confronto non è mai emersa alcuna richiesta per un vivere occidentale ma solo una forte e granitica convinzione e di una forte volontà di difendere, anche con la lotta, la loro terra, la loro cultura e le proprie tradizioni.
Ezio Casagranda Filcams Cgil del Trentino
Posadas, 2 dicembre 207
La scuola elementare e situata in una zona degradata della citta' di Posadas che fino a pochi anni fa era adibita a discarica pubblica.
La scuola è situata in un grande capannone vecchio con il tetto in laniera. Le classi hanno divisorie fatte di assi in legno e i banchi sono decrepiti. Nell'ufficio della Direttrice è anche luogo adibito a magazzino e per l'attività non didattica.
Nella nostra visita abbiamo ricevuto un caloroso e toccante benvenuto con l'ammaina bandiera ed il canto , da parte degli scolari, dell'inno nazionale.
Peima di lasxiare Posadas abbiamo voluto incontrare la Direttrice Maria Teresa Verri e l'associazione "Ombre nuevo" rappresenata dal signor Felipe Ruben Benitez per capire più a fondo questa realtà. La Direttrice ci che ha illustrato l'importanza di questa scuola a tempo pieno, non solo per il ruolo di alfabetizzazione e di studio per i bambini, ma anche come strumento per evitare che questi siano "catturati" dalle attività criminose o dalla droga.
Per questo la scuola fornisce tre pasti al giorno in quanto per molti ragazzi è l'unica possibilità di mangiare in quanto a casa non hanno niente.
Purtroppo la "cucina" sono quattro mura ed un focolare aperto ed un formo in mattoni per il pane. L'acqua scarseggia ed il pavimento è in terra battuta.
Queste condizioni difficile, quasi al limite della soppravviveza, non impedisce alla scuola di funzionare con degli obbiettivi avanzati, quindi non solo dsattica, ma anche attività finalizate a farli uscire da una cultura assisenzialista.
Progetti sul lavoro del legno, allevamento di cunigli e altre attività fanno parte dell'insegnamento di questa scuola.
Come delegazione ci siamo impegnati ad attivarci per far arrivare risorse che posssano servire alla crescita e sviluppo di questa scuola, che per questo quartiere è fondamentale per mantenere una speranza di un futuro migliore.
Seguenro il nostro cammino indigeno, non senza difficoltá al nostro interno, siamo arrivati nella "Municipalità 25 de Mayo" dove vive la comunità indigena di etnia mbea guarani dei Tamandua. Una visita interessante per conoscere la loro storia, i loror rapporti con le istituzioni e con i non aborigeni. Siamo stati accolti da questa comunista con grande senso di ospitaliità davvero grande, tanto che per il nstro arrivo hanno chiamato a raccolta l'intera cominità.
Il Caceche Vera Guachu che a partecipato al nostro incontro ha raccontato la storia della comunità rispetto al le varie fasi che hanno caratterizzato la politica Argentina negli ultimi 80 anni. Storia che li ha fortemente penalizzati ed estromessi da ogni possibilita di decidere della loro vita la comunità e composta di 130 persone, vive sull'agricoltura e perca e produce quanto serve per il loro sostentamento. La comunità tiene una scuola di base con insegnanti indigeni e dove viene insegnata anche la loro cultura. Ritengono la scolarizzazione e la cultura strumenti importanti per la difesa della specificità dello loro comunità.
I rapporti sono positivi con le Municipalità 25 de Mayo ma difficili con l'Ammistrazione regionale che non vuole, nei fatti, riconoscere la specifictà e l esistenza stessa della comunità Tamandua.
Nella discussione fatta con i responsabili della cominità è emerso il loro interesse a partecipare alla riunione delle comunità indigene che si terrà a Trento nel prossimo 25 maggio organizzata dall associazione el puerto che lotta da anni per il diritto alla esistenza e dignita delle popolazioni aborigene.
Da questa visita alla comunità Tamandua ho ricevuto una grande lezione di cosa significa la dignità. In oltre un ora di confronto non è mai emersa alcuna richiesta per un vivere occidentale ma solo una forte e granitica convinzione e di una forte volontà di difendere, anche con la lotta, la loro terra, la loro cultura e le proprie tradizioni.
Ezio Casagranda Filcams Cgil del Trentino
Posadas, 2 dicembre 207
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