«Se saremo più di venti mila, la manifestazione è un successo»; questa la posizione del Presidio Permanente alla vigilia del corteo. Ieri a Vicenza eravamo oltre 70/80 mila un grande successo di partecipazione nonostante il vergognoso silenzio della stampa, dei media e delle Istituzioni locali a nazionali.
La manifestazione è stata grande, gioiosa, multicolore, multietnica e trasversale nella sua rappresentanza, con la partecipazione di intere famiglie, tanti giovani e molti cittadini europei che nei loro paesi si oppongono allo scudo spaziale americano.
Una manifestazione che ha visto una forte presenza di una sinistra di movimento che si vede costretta a prendere le distanze dai piani istituzionali e dai partitici della sinistra «di governo e di lotta». Un popolo di sinistra che si sente "tradito" nella sua lotta politica e che fatica sempre più a riconoscersi un questa sinistra di palazzo troppo impegnata nel proprio narcisismo politico, dal bilancino dei ruoli, dai ripensamenti sui nuovi partiti e le nuove federazioni a venire.
Un'altra cosa, giusta e veritiera emerge dalla manifestazione di Vicenza e cioè che il rischio che la sinistra istituzionale sta perdendo precipitosamente il contatto con la sua base di riferimento.
E forse la loro assenza al corteo di ieri è dovuta anche a questa perdita di contatto con la galassia politica formata da molti militanti (in primis i giovani Prc) dei partiti della “cosa rossa” i cui vertici continuano a non assumersi la responsabilità di rompere con la guerra.
Il corteo di ieri era tutt'altro che confinato nel perimetro del no alla guerra “senza se e senza ma”. Era un corteo cha ha dimostrato una grande voglia di fare opposizione al modello neoliberista ( di cui la guerra è solo uno degli strumenti di morte) che sicuramente sarà presente anche su altre questioni, a cominciare dall'istruzione e dal lavoro. A mio modesto avviso i partiti della sinistra più o meno radicale, ma anche la Fiom per la prima volta dal 2001 assente dalla manifestazione, dovrebbero farci un pensierino al messaggio che ieri è arrivato da Vicenza. Nessuna nuova sigla o patto di azione potrà prescindere dal dare risposte concrete, credibili e coerenti alle domande ineludibili poste dalla manifestazione che ieri, contro la base militare americana, è sfilato per le vie di Vicenza.
Il messaggio politico della giornata è tutto qui: sinistra attenta: il contatto con il tuo popolo rischia di interrompersi.
Ezio Casagranda - Filcams Cgil del Trentino
Trento, 16 dicembre 2007
La manifestazione è stata grande, gioiosa, multicolore, multietnica e trasversale nella sua rappresentanza, con la partecipazione di intere famiglie, tanti giovani e molti cittadini europei che nei loro paesi si oppongono allo scudo spaziale americano.
Una manifestazione che ha visto una forte presenza di una sinistra di movimento che si vede costretta a prendere le distanze dai piani istituzionali e dai partitici della sinistra «di governo e di lotta». Un popolo di sinistra che si sente "tradito" nella sua lotta politica e che fatica sempre più a riconoscersi un questa sinistra di palazzo troppo impegnata nel proprio narcisismo politico, dal bilancino dei ruoli, dai ripensamenti sui nuovi partiti e le nuove federazioni a venire.
Un'altra cosa, giusta e veritiera emerge dalla manifestazione di Vicenza e cioè che il rischio che la sinistra istituzionale sta perdendo precipitosamente il contatto con la sua base di riferimento.
E forse la loro assenza al corteo di ieri è dovuta anche a questa perdita di contatto con la galassia politica formata da molti militanti (in primis i giovani Prc) dei partiti della “cosa rossa” i cui vertici continuano a non assumersi la responsabilità di rompere con la guerra.
Il corteo di ieri era tutt'altro che confinato nel perimetro del no alla guerra “senza se e senza ma”. Era un corteo cha ha dimostrato una grande voglia di fare opposizione al modello neoliberista ( di cui la guerra è solo uno degli strumenti di morte) che sicuramente sarà presente anche su altre questioni, a cominciare dall'istruzione e dal lavoro. A mio modesto avviso i partiti della sinistra più o meno radicale, ma anche la Fiom per la prima volta dal 2001 assente dalla manifestazione, dovrebbero farci un pensierino al messaggio che ieri è arrivato da Vicenza. Nessuna nuova sigla o patto di azione potrà prescindere dal dare risposte concrete, credibili e coerenti alle domande ineludibili poste dalla manifestazione che ieri, contro la base militare americana, è sfilato per le vie di Vicenza.
Il messaggio politico della giornata è tutto qui: sinistra attenta: il contatto con il tuo popolo rischia di interrompersi.
Ezio Casagranda - Filcams Cgil del Trentino
Trento, 16 dicembre 2007
1 commento:
leggere l'intero blog, pretty good
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