lunedì 24 dicembre 2007

Il coraggio di una scelta

La finanziaria, così come il pacchetto del welfare sono diventati legge con il voto di fiducia del parlamento; Gli infortuni sul lavoro, nel 2007, hanno superato abbondantemente quota 1000; Oltre sei milioni di lavoratori stanno attendendo il rinnovo del contratto nazionale;Alitalia viene svenduta allo straniero e il conto sarà pagato dai lavoratori in termini di perdite di posti di lavoro;mentre i prezzi al consumo aumentano in modo vertiginoso e le tredicesime sono falcidiate dall’Irpef, Confesercenti, ci informa che quest’ anno le vendite di vestiti e di elettronica di consumo sono scese del 15% mentre quelle del pane e della pasta del 5/7%. Senza voler contare le questioni dei rincari energetici e delle tariffe (acqua, elettricità, metano, ecc.), il quadro di fine anno appare alquanto desolante e moralmente inaccettabile.
Stando alla stampa locale anche i mercatini di natale hanno registrato una flessione dovuta all’impoverimento complessivo delle famiglie e dei cittadini e anche per i giornali stranieri l’Italia è un paese sempre più povero.
Anche noi non ne possiamo più e chiediamo alla sinistra di assumenrsi il compito del cambiamento.
Nonostante questo quadro sembra che l’unica cosa importante per i nostri parlamentari (quasi tutti) sia andare a votare con la nuova legge elettorale e quindi i problemi sopra richiamati sono quisquilie rispetto alla grande discussione su percentuali, circoscrizioni, accorpamenti, premi di maggioranza, deputati, senatori.
Anche la “cosa rossa” sembra essere risucchiata in questa logica di tecnocrazia istituzionale senza capire che quello che serve all’Italia ed ai cittadini italiani sono scelte chiare in materia di mercato del lavoro, economia e giustizia che cancellino le “riforme” del precedente governo e quindi, nessuna riforma elettorale renderà il lavoratore meno precario, un’impresa più competitiva sul versante della qualità, ne aumenterà i fondi per la ricerca e per l’innovazione. Servirà solo a Confindustria per continuare a governare, (sarebbe più corretto dire spremere) questo paese in nome del suoi interessi immediati.
Per il 2008, accanto ad una ipotetica riduzione delle aliquote irpef sui salari, (come alternativa ai CCNL?) il governo prevede il rilancio delle grandi opere (TAV) la costruzione della base di Vicenza e quindi un modello di sviluppo che poggia sul concetto di un’Italia vista come base logistica piuttosto che come entità produttiva.
Una scelta che rompe qualsiasi dialogo con tutti quei movimenti che, a livello di singolo territorio, si battono contro questo modello di sviluppo che sarebbe deleterio dal punto di vista sociale ed occupazionale.
Alla sinistra si chiede il coraggio di rimettere in agenda il programma con cui questo governo si è presentato agli elettori in 10 aprile del 2006 e pretenderne la sua completa attuazione a partire dal ritiro delle truppe dall’Afganistan.
Per quanto riguarda la legge elettorale proporrei alla sinistra della cosa rossa di pretendere che questa legge sia discussa in Parlamento alla luce del sole. In termini chiari, semplici, comprensibili dai cittadini e con la diretta televisiva. Oggi, invece, è peggio della nebbia in Val Padana in quanto viene discussa fra due “leader” fuori dal parlamento in sfregio alla democrazia parlamentare ed al ruolo del parlamento.
Accettiamo anche questo con la scusa che altrimenti viene il berlusca? Mi sbaglio o in politica economica e del lavoro, questo Governo, è stato in perfetta continuità con la politica attuata da Berlusconi e che oggi sta dettando l’agenda politica al Walter segretario del PD?
A tutti i migliori auguri di Buone Feste e di un 2008 di grande felicità e senza morti sul lavoro.
Ezio Casagranda - Filcams Cgil del Trentino
Trento, 24 dicembre ’07

1 commento:

Anonimo ha detto...

............intanto, per non smentirmi/ci, il 2007 si sta concludendo ed è arrivato il settimo morto causato il rogo di torino....io veramente non sò cosa augurarmi per il 2008 siccome ai miracoli non credo auspico che i lavoratori alzino la testa e sappiano dire no a tutte le nefandezze che ci propongono saluti mariano