sabato 15 dicembre 2007

Lavoro nero e precarietà

789 lavoratori in nero, 568 quelli irregolari sono quanto la guardia di finanza di Trento ha rilevato nelle ispezioni nel corso del 2007 e come dice il comandante generale Bartoletti senza accanimento alcuno.
Dati preoccupanti che mostrano una realtà diversa del nostro autonomo e ricco Trentino da quello emerso dalle statistiche ufficiali pubblicate nei giorni scorsi. Complessivamente i controlli hanno evidenziato 1357 lavoratori irregolari che risulta essere la più grande azienda trentina se escludiamo il pubblico impiego. Ora sicuramente inizieranno le campane delle varie associazioni di categoria, albergatori, artigiani e Unione che diranno che non bisogna fare di ogni erba un fascio e che le colpe sono della burocrazia, dei troppi vincoli, delle rigidità degli Ispettori e delle troppe tasse.
La verità è un'altra. L'aumento della precarietà, la riduzione dei diritti, la nuove leggi sul lavoro sono alla base di questa impennata del lavoro nero ed irregolare in quanto i lavoratori oggi, sono più ricattabili e quindi costretti ad orari di lavoro superiori a quanto previsto dai CCNL o costretti al nero. Questa situazione di estrema precarietà che in molti casi si trasforma in 'ricattabilità' nei confronti di quanti pretendono il rispetto delle norme contrattuali, di legge e antinfortunistiche. Dalla privatizzazione del collocamento, passando per la Treu e la legge 30, fino all'ultimo accordo sul welfare rappresentano il brodo di cultura nel quale crescono e prolificano irregolarità, evasioni e lavoro nero.
Contrastare questa situazione richiede innanzitutto che la politica prenda atto dello stretto collegamento che oggi esiste fra precarietà, liberalizzazione del mercato del lavoro e evasione contributiva, fra diminuzione dei diritti dei lavoratori e aumento del lavoro nero e quindi agisca di conseguenza. Servono leggi che, a differenza dell'accordo sul welfare, aumentino i diritti dei lavoratori e quindi la possibilità per questi di far valere i propri diritti di lavoratori e di cittadini. Serve dare valore e dignità al lavoro anteponendo, anche sulla scala dei valori sociali, la persona all'impresa, la sicurezza sul lavoro al profitto ed alla speculazione.
Non è un caso se i settori più interessati a questi fenomeni di evasione siano edilizia, commercio, artigianato e turismo. Quei settori dove la presenza sindacale è debole e frastagliata, non trova applicazione l'art 18 dello statuto dei lavoratori e quindi viene meno anche quel minimo controllo esercitato dai delegati sindacali. Inoltre, se un lavoratore può essere assunto per 36 mesi con svariati contratti a termine, poi con contatti interinali e di apprendista, la possibilità di rivendicare i suoi diritti, dall'orario alla regolarizzazione contributiva non solo è nulla, ma praticamente impossibile.
Per questo sarebbe importante usare la nostra autonomia come fucina di nuove norme, di nuovi valori morali e culturali capaci di fare del rispetto di quanti lavorano la base per una nuova convivenza sociale e civile, isolando e non proteggendo i 'furbetti della facile evasione'.
Di conseguenza diventa fondamentale assumersi la responsabilità politica di percorrere strade diverse da quelle attuali altrimenti, aldilà delle proteste, continuerà a prevalere la logica mercantile, che in nome del profitto e della globalizzazione tutto mercifica: Diritti, persone, regole e convivenza civile.
Ezio Casagranda - Filcams Cgil del Trentino
Trento, 15 dicembre 2007

1 commento:

Anonimo ha detto...

caro ezio come al solito la lucidità dei tuoi scritti (sollevi i problemi e offri le risposte) non mi porterebbe a commentare il tuo intervento sul blog..........ma stavolta hai cannato e ti dico il perchè:
1) il generale bartoletti è un attivista del cso bruno e fiancheggiatore di chavez;
2) gli albergatori, commercianti e costruttori sono le categorie più povere in italia e particolarmente in trentino non ce la fanno ad andare avanti tant'è che consumano i pasti caldi alla caritas e dormono sotto i ponti poichè hanno subito lo sfratto.
In ultima analisi fiscila di sparare su queste povere categorie perseguitate ingiustamente sia da sindacalisti scellerati come te che dalla finanza ...................poverini lasciateli evadere in santa pace che hanno una famiglia da mantenere. saluti mariano