giovedì 14 febbraio 2008

Quale politica per chi lavora ?

Chi sono i bugiardi?per cominciare, certamente i politici e i partiti.
Quasi tutti ci hanno mentito sul disastro italiano, raccontando montagne di bugie sul crak finanziario, sulla corruzione partitica, sul fallimento alla lotta alla precarietà, sul mondo del lavoro, sulla guerra, sullo stato del mondo e su tante altre cose.
I politici sono stati bugiardi persino nei confronti di se stessi. la partitocrazia è marcia, ma i capi partito giurano imperturbabili:che è tutto a posto.
Anche adesso i bugiardi politici mentono, li troveremo tutti li, nei nuovi partiti con le stesse facce, con le stesse bugie di sempre.
Ma se questi dinosauri hanno imperversato a lungo e ancora oggi ingombrano il campo, è perché a difenderli c'erano altri bugiardi. Sono le tivù, i giornali, i direttori, gli opinionisti che gli hanno protetti, lisciati, leccati, incensati con un grande bombardamento di menzogne. Questa santa alleanza fra cattiva politica e cattiva informazione ha prodotto un mostro :L'ASTENSIONISMO.
Neanche il migliore dei governi potrà infatti prendere, negli anni a venire le decisioni dolorose che s'imporranno (di nuovo sul clima,sull'acqua, sull'energia, sulla vita organizzata delle nostre città) senza un minimo di consenso. E milioni di cittadini ignari non potranno darglielo, educati come sono a essere consumatori compulsivi.
E allora basta bugie .
Marco Cappelletti.
Trento, 14 febbraio 2008

3 commenti:

Anonimo ha detto...

#43

Per ora mancano risposte a domande che sono state fatte, ma a quanto pare sembrano tabù!
Quì nessuno piange, vengono raccontati fatti che spesso sono volutamente ignorati (secondo la degasperiana teoria: ”chi dissente lo si espelle e chi non si può espellere lo si emargina, sperando di ridurlo al silenzio”).
Come pensare ad un confronto quando non conosci gli interlocutori ( intendo la parte dei datori di lavoro, la pro archeo per intendersi).
Usi come al solito l’offesa come tua arma principale, offendi molte persone dicendo che vogliono distruggere l’archeologia trentina, io potrei dire di te la stessa cosa, ma evito di replicare ad offese con altre offese.
Chiedere l’applicazione del contratto dell’edilizia non vuol dire distruggere l’archeologia, ma regolarizzarla senza ripercussioni sulla qualità dei lavori,e migliorare la condizione lavorativa degli operatori archeologici, anche la tua!
Inoltre se sei favorevole alla censura si capisce bene di che pasta sei fatto è chi è il tuo maestro… da qualunque parte venga la censura è il cancro della democrazia!
Dato che tu hai molti argomenti potresti,dirmi qualcosa sull’ atto costitutivo , sullo statuto di associazione e sui soci di PROarcheo o bisogna per forza rivolgersi all’ufficio registro?
Dimmi anche quale sono le altre ragioni per cui molte persone me compreso non lavorano e non possono lavorare in Trentino, o ti mancano gli argomenti?

Commento di luca | 14 luglio 2011 | Replica

Anonimo ha detto...

#43

Ma è possibile che nemmeno la Filcams conosca statuto, atto costitutivo e soci di P.R.O.archeo?
Eppure collabora attivamente con questi soggetti per redigere contratti, organizzare picchetti,comunicati stampa (vedi “un contratto per l’archeologia”), ed addirittura proporre tavoli di trattativa!
Conoscerà di certo queste basilari informazioni che non sono nè private nè segrete, anzi sono fondamentali per capire quali sono i soggetti in campo.
Cosa aspetta allora la FILCAMS di Trento a rispondere a queste semplici domande?
Oppure vuole evitare di divulgare queste nozioni così segrete? Perchè?
Filcams se ci sei batti un colpo!

Commento di Ales | 17 luglio 2011 | Replica

Anonimo ha detto...

Gentile signor ferrari, partiamo dal dire che gli incontri che lei descrive nei punti 2 3 e 4 Non sono stati fatti con la maggior parte dei dipendenti interessati alla questione: infatti c’era lei, che in quel momento non era nemmeno dipendente, ma accorso in salvataggio dei suoi amici,i titolari dellla cora ricerche archeologiche, la compagna del titolare della ditta stessa, due persone che si sono comportate da voltagabbana, e per il resto neoassunti… Neoassunti chiamati in sostituzione dei quindici dipendenti con cui abitualmente la cora ricerche archeologiche collaborava, che nel frattempo erano già stati isolati dall’archeologia trentina (in soprintendenza giravano le voci che non avrebbero mai più lavorato, e i titolari della ditta sopracitata si prodigavano in chiamate ad altre ditte, anche fuori provincia, per disincentavire l’assunzione dei contestatori… sono incompetenti e gentaglia).
Questo è lo spirito costruttivo con cui la parte che lei rappresenta si è comportata con gli ex dipendenti: se la macchina da problemi, la cambiamo e ne compriamo una nuova, non cerchiamo di sistemarla. S’è c’è un modello con un contratto già esistente (e già funzionante in altre realtà a noi vicine vedi Alto adige), ma che non va bene alla cora ricerche archeologiche, allora se ne fa uno ex novo. Questo è quello che lei chiama costruttivo!
Venendo allo sterile pantano, credo che avere informazioni dettagliate su atto costitutivo statuto e soci dell’associazione proarcheo (associazione dei professionisti, operatori e ricercatori per l’archeologia), sia fondamentale per capire chi si è innalzato a rappresentante dell’archeologia tutta; partendo dal fatto che il presidente è michele bassetti ed il segretario nicola degasperi, anche titolari della ditta Cora ricerche archeologiche, quella maggiormente implicata nella questione (anche vertenziale), è facile pensare che quest’associazione nata all’improvviso dopo la vertenze (per salvare il salvabile) rappresenti soprattuttoi loro interessi!
Tutto questo cercando di sfuttare una distanza (fra filcams di trento e cgil),che va contro l’interesse del sindacato in generale.
Concludo dicendo che, come possono dimostrare moltissime persone, il suo inquadramento della situazione è soggettivo e di parte e che per uscire dal pantano c’è da rispondere a delle domande, non da sbuffare fumo negli occhi della gente.