domenica 3 febbraio 2008

No alla "Cittadella Militare"

Governo e Provincia di Trento vorrebbero costruire, tra la concessionaria Dorigoni a sud di Trento e l'aeroporto di Mattarello, una base militare in grado di ospitare 1600 soldati (italiani? americani?). Una base estesa su circa 30 ettari di campagna, un vero e proprio paese nel paese con alloggi, sala convegni, cinema, campi sportivi, officine, armerie, poligono di tiro, ecc., più un'area consistente sottoposta a segreto militare.
Inoltre per via del rischio di esondazioni dell'Adige, la cittadella militare verrebbe rialzata con migliaia di metri cubi di porfido con un impatto ambientale enorme. Un progetto calato sulla testa della popolazione senza alcun confronto pubblico del quale non sappiamo quasi niente ma il tutto rimane in una situazione carsica e la stampa evita di parlarne. Ma senza trascurare l'aggressione al territorio (tutte le basi militari inquinano con solventi e metalli pesanti) e i forti disagi creati ai suoi abitanti (convivere con 1600 soldati non è uno scherzo), il punto fondamentale è che una simile installazione serve ad uno scopo ben preciso: la guerra.
L’Italia è impegnata militarmente in 23 missioni all'estero con oltre 9.000 militari con costi esorbitanti (sia umani che economici). Una scelta scellerata ed in violazione della Costituzione che si perpetua con la continua costruzione, in molte zone d'Italia di basi logistiche e militari (vedi Vicenza, Aviano 2000, ecc ) Zone di territorio italiano spesso con territorialità estera e sottoposte a segreto militare dove si sperimentano nuove armi e si stoccano materiali atomici.
Mentre si tagliano le spese sociali e i costi dei servizi indispensabili come scuola e sanità, crescono in modo esponenziale impoverendo migliaia di famiglie si aumentano le spese belliche del 23%, si progetta di costruire la nuova base USA di Vicenza, a cui si collegherebbe, a livello locale, un centro turistico per marines nel Tesino.
Mentre l'esercito italiano è presente in ben venti paesi del mondo e investe miliardi di euro nei caccia bombardiere F-35 e nello scudo aerospaziale, un nuovo cancro militare porterebbe la preparazione della guerra a casa nostra. E tutti noi sappiamo che le basi e le armi e basi vengono costruite per essere usate in guerre sempre più assurde e con conseguenze devastanti sui civile e sulle popolazioni inermi.
La Costituzione italiana recita all’articolo 11 della Costituzione che l’Italia ripudia la guerra e quindi non possiamo rimanere indifferenti a queste grandi opere che costruiscono la guerra, sarebbe una vera e propria vergogna morale.
L’assemblea popolare di giovedì 31 gennaio ha detto No alla “cittadella militare” e ha denunciato apertamente questa logica guerrafondaia della politica trentina. Io sono convinto che come sindacato non possiamo nasconderci la pericolosità ed i costi sociali che questa “cittadella militare” avrà sulla realtà trentina e quindi debbiamo attivarci unitamente al comitato di Mattarello per impedire questo scempio ambientale e della coscienza sociale.

Ezio Casagranda - Filcams Cgil del Trentino
Trento, 3 febbraio ’08

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