giovedì 14 febbraio 2008

Diritti Negati: la casa

ciao ezio.
avrei un'altra “storia” da farti pubblicare. Partiamo dalla premessa che io sono di area socialdemocratico-popolare e non ho mai avuto grandi simpatie per i comunisti. anche perché a Berlino ho visto i danni che fanno entrambe le ideologie. Ma c'è un aspetto drammatico della vita d'oggi, che ti fa pensare seriamente all'ingiustizia ed alle storture del capitalismo.
Passata l'Università e con un periodo davanti da precario, si pensa un po' a come costruirsi una vita futura fuori dal “nido” dei genitori. Qualche migliaia di euro di risparmi, grazie a un po' di lavoro (spesso in nero) durante l'università ed il desiderio di lavorare per vivere, non viceversa ci si avvia nell’avventura della vita. L'asticella dei 1.000 euro al mese è difficile da raggiungere. Poco male, basta risparmiare con oculatezza.
Nei paesi del nordeuropa culturalmente che per tradizione è molto più sviluppato l'affitto di un appartamento, a meno che non ci si decida per le zone "in" di una città, sono alla portata e quindi potrebbe essere una scelta da fare. Però dover emigrare non è bello e quindi si scrutano le opportunità del nostro Paese. Bene, Trentino 2008, Lavis. Un miniappartamento (40mq) in vendita a 140 mila euro, 3.500euro al metro quadrato, 3 mesi e mezzo di lavoro per un metro quadro di appartamento.
Un prezzo follemente drogato. Perché? Perché i pochi che hanno i capitali (magari anche ricchezze ereditate) li investono nel "mattone", creando un vortice speculativo che colpisce chi ha realmente bisogno di un bene essenziale, la casa. Dieci anni fa i prezzi erano la metà di oggi e intanto l'immobiliarista cambia le Mercedes come se fossero le mutande.
Soluzioni? Fare un mutuo di 40 anni vuol dire legarsi un cappio al collo per tutta la vita. Altre soluzioni? Visto che gli enti pubblici non penalizzano nella tassazione chi lascia un immobile sfitto o invenduto (da far gridare allo scandalo visti i costi paurosi), non resta altro che sperare in un'esplosione della bolla che dia un po' di giustizia ai giovani che cercano casa.
Un bravo ragazzo
Trento , 14 febbraio 2008

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro amico, trovo molta rassegnazione nel tuo scritto. Un rassegnazione che va sostituita con la determinazione a lottare per il proprio futuro.
Non nello scoppio della bolla speculativa si deve sperare per avere un po’ di giustizia (la casa) ma nell'esplosione della rabbia per le privatizzazioni selvagge o soft, come quella dell'ITEA che ha fortemente concorso, come denunciato in tempi non sospetti dal comitato "stop precarietà", a determinare questa situazione in cui la casa è un lusso che i giovani rischiano di non poter avere. Un diritto negato il quale non può vederci passivi o peggio rassegnati. Mettiamo la lotta per la casa all’interno della nostre richieste per il prossimo voto nazionale e provinciale. Non costa molto e richiede impegno e coerenza agli eletti.
Quindi riprendiamoci il nostro domani e lottiamo perché i servizi come la casa ridiventino un diritto per tutti e quindi ritorni ad essere un bene pubblico.
Utopia ? non credo, l'importante è combattere questa cultura ( io la definisco sbornia) privatistica che anche parte della sinistra ha subito.
I diritti vanno conquistati e difesi con la lotta. Il resto è poesia.
Ezio Casagranda