mercoledì 6 febbraio 2008

Quale futuro a sinistra di Paperino ?

E' ora di elezioni e devo dire con rammarico che per la prima volta sono in grande difficolta, sono un elettore che ha sempre votato a sinistra, non riconosco più quale sia l'avversario da battere .
Non si riesce più a distinguere il linguaggio, tutti "scendono in campo, brutta frase "perchè è da qui che incomincio a non capire e a distinguere fra destra e sinistra .
La politica italiana si è distaccata dalla società, dai suoi problemi, dalla vita vissuta. Ha creato un mondo a sè, un ceto isolato e privilegiato, che non comunica più con l'esterno:si autoriproduce e non riesce a creare idee. La sinistra italiana è immersa in questa crisi. E allora cosa vogliamo noi da questa sinistra ?
Una sinistra nel quale si ricominci a parlare dei problemi veri della gente: l'etica, le questioni della vita umana, della convivenza, dello sviluppo sostenibile, la crescita dell'istruzione e della scienza, i grandi temi della distribuzione delle ricchezze, di precarietà, di salario, di morte sul lavoro affinche non succeda più quello che abbiamo visto in questi ultimi giorni.
Noi poniamo queste domande essenziali sul destino dell'uomo e della sua organizzazione civile ed economica, abbiamo di fronte una manciata di anni per affrontare questioni che riguardano la vita dei nostri figli e siamo soffocati da un'ignoranza generalizzata , una classe politica cosi stupida non merita di essere trattata meglio di quanto abbia fatto Beppe Grillo.
Non vedo ampiezza di vedute, respiro; non vedo segnali che abbiano capito, a sinistra di Paperino, non serve cambiare nome ai partiti ma cambiare le persone. E allora cara sinistra, come puoi pensare di fare fronte, e di non essere travolta tu stessa senza porre sul tappeto tutte queste questioni?

Cappelletti Marco - delegato ORVEA

Trento, 6 febbraio 2008

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come te Marco mi trovo in grande imbarazzo al pensiero di andare nuovamente a votare, ed ancor più a discutere di politica di "sinistra" con persone che non la pensano propriamente come me, e credimi ,é difficile difendere l' indifensibile.
Nel tuo intervento si cita cosa vogliamo noi da questa sinistra, ma oramai non si tratta più di quello che vogliamo ma di CREDERE a questa sinistra.
Ci é stato tolto tutto, il sogno, l' appartenenza, i valori,
la SPERANZA.
Sarà dura riconquistare la nostra FIDUCIA.

Swetlana

Anonimo ha detto...

Caro Compagno, dopo aver ingoiato per troppe tappe elettorali la scelta nel "meno peggio","del voto utile" per "senso di responsabilità", la prossima non mi vedrà assegnare la preferenza a chiunque in questi anni ha votato leggi ed indirizzi politici imperialisti guerrafondai ed in chiave antioperaia. Quindi tutti i partiti presenti oggi in Parlamento, "arcobaleno" compreso.
Un "arcobaleno" che mi ha fatto incazzare, che ha ingannato i propri settori sociali di riferimento accettando supinamente politiche liberiste che hanno prodotto ulteriore precarietà sociale ed hanno minato la voglia di partecipazione attiva tra le persone e come sottolinea la Compagna Swetlana,ci è stata tolta la SPERANZA.
Mi auguro che dalla società civile oppressa e sfruttata nasca una proposta vera e coerente e veramente di "sinistra". In tale proposta io ci sarò e darò il mio piccolo contributo.
Sarà dura ma bisogna provarci.

Roland