martedì 24 luglio 2007

No al Tunnel del Brennero

Nei giorni scorsi il Governo rappresentato dal Ministro Di Pietro, assieme ai rappresentanti della BBT, di Dellai e Durnwalder ha messo la firma che dovrebbe dare l’avvio ad un'opera che sarà devastante per il territorio, rovinosa per le casse dello stato ed inutile dal punto di vista dell’abbattimento dell’inquinamento e della riduzione del trasporto su gomma.
Ora, spostare le merci dall’asfalto ai binari è l’obiettivo di tutti. Il problema è se il modo migliore sia cominciare col bucare le Alpi con costi esorbitanti per la comunità. Infatti per ridurre l’inquinamento e l’intasamento dell’A22, basterebbe mettere i camion sui treni utilizzando e potenziando l’attuale rete ferroviaria integrandola in un sistema di rete dei valichi ferroviari alpini.
Come Lavoratori e cittadini siamo fortemente preoccupati del fatto che queste scelte – che ricadono pesantemente sul nostro territorio e che ci riguardano in prima persona - ci vengano solo comunicate tramite stampa e quindi, pur di “arraffare” qualche euro dalle casse di Bruxelles, si scavalchi le popolazioni, si violenti la democrazia, e si umilino le Istituzioni. Quanto siamo stati chiamati a votare nessuno ci aveva informato che quel voto significava dare l’assenso al tunnel del Brennero e quindi, a nostro modesto avviso, il Presidente Dellai - ma questo vale anche per il Governo e per Durnwalder – prima di festeggiare dovrebbe preoccuparsi di coinvolgere i cittadini e le popolazioni interessate.
In coerenza con quanto deciso al nostro ultimo congresso il direttivo della Filcams Cgil del Trentino ribadisce le motivazioni del NO alla TAV (alta velocità) e TAC (alta capacità). Motivazioni che vanno ricercate sia nei gravissimi danni che quest’opera causerebbe dal punto di vista ambientale (esaurimento delle falde acquifere, depositi dei materiali di scavo, deturpazioni dei paesaggi, sottrazione di territorio, etc), sia nei costi sociali (spopolamento, delocalizzazioni, indebitamento) che il modello TAV porta con sè.
Costi che pagheranno i cittadini in termini di minor assistenza, minor stato sociale, minori diritti, maggior inquinamento e costi sociali elevatissimi. Quel che serve non è la TAV ma una politica coerente dei trasporti a favore della ferrovia intervenendo sui colli di bottiglia attorno alle città, nelle interconnessioni tra linee, nell’inefficienza della gestione. Tutti conoscono lo scandalo, che perdura nonostante gli eterni lavori, del binario unico tra Verona e Bologna.
Infine vogliamo denunciare come dietro la TAV si nasconda un modello economico e sociale che, in nome del profitto e della speculazione ignora natura, salute, autodeterminazione delle genti e diritti. Per questi motivi noi aderiamo alla manifestazione di sabato 28 luglio a Campo di Trens per chiedere a) per la chiusura immediata di tutti i cantieri che preparano il tunnel di base del Brennero; b) per la riduzione immediata del traffico dei TIR attraverso il Brennero; c) per la difesa della salute, della terra e dell’acqua da un’opera inutile e rovinosa.
E perché queste risorse siano utilizzate a sostegno dell’innovazione, della ricerca, dell’innovazione, per potenziare lo Stato sociale e l’occupazione e perché no, anche per abolire lo scalone ridando al lavoro dignità e valore.

Il CD della Filcams Cgil del Trentino

Trento, 24 luglio 2007

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