Ho letto con stupore le dichiarazioni di F. Ischia sulla questione dei finanziamenti dell'Ags sul progetto Paterno oggetto della contestazione del centro sociale Bruno.
Una protesta legittima e finalizzata a sollevare una discussione sulle tematiche delle basi militari e del coinvolgimento del Trentino rispetto alla base di Vicenza.
Una smentita al presidente Dellai che alla contestazione dei "no dal molin" durante il festival dell'economia aveva invitato i manifestanti a protestare a Vicenza in quanto il trentino non era interessato alla base militare.
I fatti, non smentiti dalle precisazioni del responsabile Ravelli sono li a dimostrare che un collegamento esiste e quindi il problema deve essere affrontato.
Non serve a nessuno tentare di nascondere questa realtà dietro il rilancio del primiero, ma necessita fare chiarezza.
Infatti, non si può aderire alla manifestazione di Vicenza e poi essere favorevoli al finanziamento delle sue strutture collegate. La CGIL deve uscire da questa ambiguità e prendere, coerentemente con i deliberati congressuali, una posizione chiara sulle basi militari, sulle servitù militari e sul no alla guerra senza se e senza ma.
Quindi diventa fondamentale chiarire i filoni del finanziamento da parte dell'Ags sull'intero progetto al fine di evitare che finanziamenti pubblici servano a costruire supporti logistici alla base di Vicenza.
Inoltre, non convince il fatto che il progetto complessivo serve a rilanciare l'occupazione in valle in quanto la filiera del legno è cosa diversa dagli impianti di risalita e dalla costruzioni di infrastrutture per i militari. Se accettiamo questa analogia fra investimenti militari ed occupazione bisogna avere il coraggio di dire che siccome la base di Vicenza crea 700 (presunti)posti di lavoro va realizzata e non contrastata come è stato fatto con la manifestazione del febbraio scorso a Vicenza.
Infine, visto che la questione della pace e la contrarietà alla guerra è ben definita nelle decisioni congressuali della nostra confederazione mi chiedo se la presa di posizione del compagno Ischia è fatta titolo personale o a nome della segreteria Cgil del Trentino.
La Filcams continua a partecipare e sostenere le iniziative di quanti si oppongono alla guerra ed alle sue basi militari da dove prende corpo la sua aberrante attività distruttiva di cose, persone e culture e sembra anche di ideali.
Ezio Casagranda
Trento 26 giugno 2007
Una protesta legittima e finalizzata a sollevare una discussione sulle tematiche delle basi militari e del coinvolgimento del Trentino rispetto alla base di Vicenza.
Una smentita al presidente Dellai che alla contestazione dei "no dal molin" durante il festival dell'economia aveva invitato i manifestanti a protestare a Vicenza in quanto il trentino non era interessato alla base militare.
I fatti, non smentiti dalle precisazioni del responsabile Ravelli sono li a dimostrare che un collegamento esiste e quindi il problema deve essere affrontato.
Non serve a nessuno tentare di nascondere questa realtà dietro il rilancio del primiero, ma necessita fare chiarezza.
Infatti, non si può aderire alla manifestazione di Vicenza e poi essere favorevoli al finanziamento delle sue strutture collegate. La CGIL deve uscire da questa ambiguità e prendere, coerentemente con i deliberati congressuali, una posizione chiara sulle basi militari, sulle servitù militari e sul no alla guerra senza se e senza ma.
Quindi diventa fondamentale chiarire i filoni del finanziamento da parte dell'Ags sull'intero progetto al fine di evitare che finanziamenti pubblici servano a costruire supporti logistici alla base di Vicenza.
Inoltre, non convince il fatto che il progetto complessivo serve a rilanciare l'occupazione in valle in quanto la filiera del legno è cosa diversa dagli impianti di risalita e dalla costruzioni di infrastrutture per i militari. Se accettiamo questa analogia fra investimenti militari ed occupazione bisogna avere il coraggio di dire che siccome la base di Vicenza crea 700 (presunti)posti di lavoro va realizzata e non contrastata come è stato fatto con la manifestazione del febbraio scorso a Vicenza.
Infine, visto che la questione della pace e la contrarietà alla guerra è ben definita nelle decisioni congressuali della nostra confederazione mi chiedo se la presa di posizione del compagno Ischia è fatta titolo personale o a nome della segreteria Cgil del Trentino.
La Filcams continua a partecipare e sostenere le iniziative di quanti si oppongono alla guerra ed alle sue basi militari da dove prende corpo la sua aberrante attività distruttiva di cose, persone e culture e sembra anche di ideali.
Ezio Casagranda
Trento 26 giugno 2007
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